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Ancora un incidente sulla statale tra Ozegna e Caluso: moto finisce nel fosso, ferito un uomo di Caluso

È il secondo schianto in meno di due settimane nello stesso punto. Una maledizione ricorrente lungo quella strada priva di rotonde, dove ogni ingresso può trasformarsi in una trappola

Scontro tra auto e moto a San Giorgio Canavese: motociclista in ospedale, ma fuori pericolo

È accaduto ancora. Sabato sera, 12 luglio, intorno alle 23, sulla statale che collega Ozegna a Caluso, all’altezza di uno degli ingressi per San Giorgio Canavese, si è verificato un nuovo incidente stradale, a meno di quindici giorni di distanza da un altro schianto avvenuto nello stesso punto, in cui erano rimaste coinvolte tre automobili.

Questa volta l’impatto ha riguardato una Citroen C2 e una motocicletta. A seguito della collisione, la moto è finita fuori strada, terminando la sua corsa nel fosso che costeggia la carreggiata. A rimanere ferito è stato il motociclista, un uomo classe 1966, residente a Caluso, che è stato soccorso prontamente da un’ambulanza della Croce Rossa di San Giorgio Canavese, giunta sul posto in pochi minuti.

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L’uomo, dopo aver ricevuto le prime cure sul ciglio della strada, è stato trasportato all’ospedale di Ivrea in codice giallo. Nonostante la violenza dell’urto e le probabili fratture riportate, non è in pericolo di vita. Un sollievo che non cancella però la gravità dell’episodio e i rischi che continuano a gravare su chi percorre quel tratto di statale, specie nelle ore serali.

Illeso, invece, il conducente dell’auto, un uomo alla guida della Citroen C2, che è uscito dal veicolo senza conseguenze fisiche. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di San Giorgio Canavese, che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Al momento, restano ancora diversi dubbi su cosa abbia determinato lo scontro.

Ma un dato è certo e incontrovertibile: quel tratto di statale è pericoloso, e lo è da troppo tempo. Gli accessi e le uscite per San Giorgio, lungo la statale che collega il Canavese, sono privi di rotonde o dispositivi di rallentamento. Si entra e si esce con manovre che spesso obbligano a incrociare o tagliare la strada a veicoli lanciati a velocità sostenuta. Un errore, una distrazione, un’ombra in più di notte possono bastare per trasformare la carreggiata in una trappola.

Gli abitanti lo sanno, lo ripetono da anni, e ogni incidente sembra un grido d’allarme caduto nel vuoto. Dopo l’incidente con tre auto di pochi giorni fa, e ora con questo nuovo scontro auto-moto, viene da chiedersi quanto ancora si dovrà attendere per un intervento serio, strutturale, concreto. E quante altre sirene dovranno risuonare nella notte per scuotere chi ha il dovere di garantire sicurezza.

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