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Cronaca
12 Luglio 2025 - 16:15
Alain Bernard Ganao
È stato portato in caserma dai carabinieri l’uomo che avrebbe visto per l’ultima volta Alain Bernard Ganao, il bambino di 5 anni scomparso venerdì sera da un campeggio nella frazione Latte di Ventimiglia. Un testimone chiave, che ora si ritrova al centro di un’indagine dai contorni ancora incerti e carichi di tensione. Gli investigatori lo hanno già ascoltato una prima volta, ma le sue parole non bastano: la sua versione dei fatti non convince fino in fondo, e per questo i militari hanno deciso di approfondire. Anche la sua abitazione è stata perquisita.
Secondo quanto trapela, l’uomo avrebbe riferito di aver incontrato Alain mentre il bimbo camminava da solo, pronunciando più volte la parola "papà". Un dettaglio che, se confermato, sarebbe già di per sé inquietante: cosa ci faceva un bambino così piccolo, autistico e non verbale, da solo, di sera, nei pressi di un campeggio? L’uomo sostiene di averlo accompagnato fino a un bivio. Poi più nulla. Il vuoto. Le sue parole però non tornano del tutto: ci sarebbero incongruenze nel suo racconto, e questo ha spinto i carabinieri a condurlo in caserma per ulteriori accertamenti.
Al momento non ci sono notizie di indagati, ma l’allerta è massima. Le ricerche di Alain proseguono senza sosta, con l’impiego di unità cinofile, elicotteri, droni e centinaia di volontari, in un clima carico di speranza ma anche di crescente angoscia. Ogni minuto che passa è prezioso, ogni testimonianza cruciale.
La procura di Imperia ha aperto un fascicolo e il caso è seguito con la massima attenzione. Nella giornata di ieri, si è tenuto un vertice in Prefettura con la partecipazione delle forze dell’ordine, della protezione civile e delle autorità locali. Il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, ha dichiarato: "L’intera comunità è mobilitata per ritrovare Alain. Non ci fermeremo finché non lo riporteremo a casa."
In questa corsa contro il tempo, si cerca di capire anche quanto sia attendibile l’uomo ascoltato in caserma. Le sue parole, infatti, non sono solo l’ultimo tassello noto della vicenda, ma potrebbero essere anche la chiave per ricostruire l’ultima ora del piccolo Alain.
Il bimbo, nato a Torino da famiglia di origini filippine, è autistico e ha difficoltà di linguaggio. Secondo la ricostruzione dei familiari, si sarebbe allontanato dal campeggio mentre si trovava con la madre e i fratellini. Poi il buio. Nessuno lo ha più visto, almeno fino a quella testimonianza parziale, fragile, ora tutta da verificare.
Nel frattempo, cresce la preoccupazione. I social si mobilitano, i volontari si moltiplicano, e a Ventimiglia — tra mare e campeggi — si respira un’ansia silenziosa, rotta solo dal ronzio dei droni e dall’abbaiare dei cani. Ma in mezzo a tutto questo, c’è un nome che rimbalza ovunque: Alain. E una speranza che, almeno per ora, non si spegne.
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