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Cronaca
11 Luglio 2025 - 19:19
foto archivio
Tutto è cominciato con una chiamata al numero unico di emergenza, poco prima delle 16. La voce di un uomo, confusa e carica di disperazione, ha annunciato al centralinista del 112 l’intenzione di togliersi la vita. Avrebbe voluto farlo dal ponte dell'Orco, un viadotto che segna l’ingresso sud di Rivarolo Canavese e che, purtroppo, è già stato teatro di gesti estremi.
Scattato immediatamente l’allarme, sul posto sono confluiti i vigili del fuoco di Rivarolo e di Ivrea, allertati per un potenziale intervento di salvataggio. Ma la prontezza dei carabinieri ha fatto la differenza. I militari della locale stazione, conoscendo probabilmente l’identità del soggetto — già noto per situazioni pregresse — hanno incrociato la sua presenza poco distante dal centro cittadino, in corso Indipendenza, all'altezza dell'incrocio con corso Italia.
L’uomo stava camminando da solo, con passo incerto, quando è stato notato da una pattuglia dell’Arma. I due carabinieri si sono avvicinati con cautela. Il riconoscimento è stato immediato. A quel punto è scattato l’intervento: il soggetto, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha opposto una certa resistenza. Ma i militari sono riusciti a bloccarlo prima che potesse avvicinarsi al ponte o compiere gesti irreparabili.
Una volta contenuta la situazione, è stato richiesto l’intervento urgente del personale sanitario. Sul posto sono sopraggiunte due ambulanze del 118. Gli operatori hanno dapprima tranquillizzato l’uomo, visibilmente scosso, poi lo hanno accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso e per avviare il percorso di assistenza psicologica necessario.
I carabinieri hanno avviato accertamenti per chiarire l’intera dinamica e comprendere le motivazioni del gesto annunciato. Si tratta ora di risalire all’origine del disagio: problemi economici, familiari, di salute mentale? L’uomo, le cui generalità non sono state diffuse per rispetto della sua privacy, non aveva con sé biglietti o oggetti che potessero fornire indizi ulteriori.
L’episodio, seppur concluso senza conseguenze drammatiche, riaccende i riflettori sull’importanza della prevenzione e dell’ascolto. La rapidità d’azione dei carabinieri e il coordinamento tra le forze dell’ordine e i soccorritori hanno evitato il peggio. Ma dietro quella telefonata si nasconde il dolore silenzioso di una persona in crisi, come tante, troppe, nella nostra società.
Un altro dato di fatto: il ponte dell'Orco, per la sua conformazione e posizione isolata, è spesso scelto da chi medita gesti estremi. L’auspicio è che si possa pensare a misure di dissuasione più incisive e a un monitoraggio attento di chi, nel territorio, vive situazioni di solitudine o abbandono.
L’immagine è d’archivio, ma la storia è di oggi. Una storia che poteva finire in tragedia e che invece, per fortuna, si chiude con una possibilità: quella di un nuovo inizio.
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