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Cronaca
06 Luglio 2025 - 14:44
Non era un principiante, Giorgio Giacinto. Era uno che di alianti ne aveva pilotati a decine, che il vento l’aveva studiato, sfidato, interpretato. Ma il 5 luglio, nei cieli sopra Saint-Pierre, qualcosa è andato storto. E l’aliante su cui volava si è schiantato al suolo.
Erano circa le 13 quando l’allarme è scattato. L’aliante era decollato dall’aeroporto “Corrado Gex” di Aosta. Poi, sopra Vetan, nel territorio di Saint-Nicolas, la tragedia. Un volo spezzato in una conca impervia, tra la Becca France e il Mont Fallère, uno di quei luoghi dove in estate si incrociano i sentieri degli escursionisti e le traiettorie invisibili del volo libero.
Sul posto sono intervenuti il Soccorso Alpino Valdostano, i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entrèves-Courmayeur, ma per il pilota non c’era già più nulla da fare. Il corpo è stato ritrovato senza vita tra i rottami del velivolo. L’aliante, immatricolato in Germania, è stato completamente distrutto nell’impatto.
Le indagini sono in corso, coordinate dal SAGF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza), che dovrà ricostruire le cause dell’incidente. Forse un improvviso guasto tecnico, forse un errore umano, forse un colpo di vento traditore in un tratto montano complesso. Ma finché non ci sarà un'analisi dettagliata della dinamica, tutto resta avvolto nell’incertezza.
Giorgio Giacinto non era solo un pilota esperto: era un punto di riferimento, un maestro del volo, una figura rispettata da chiunque in Valle d’Aosta si sia avvicinato al volo a vela. Per l’Aero Club regionale è una perdita immensa. E lo è anche per quella comunità silenziosa di appassionati che affidano ai cieli la propria passione, la propria libertà, e a volte anche la propria vita.
La sua scomparsa lascia un vuoto, ma anche un insegnamento: che il volo, per quanto affascinante, resta una sfida. Che l’aria non si doma mai davvero. E che anche i più esperti, come Giorgio, sanno che ogni decollo è un atto di fiducia. Fiducia nella macchina, nelle condizioni atmosferiche, in sé stessi.
Ora toccherà ai tecnici analizzare i resti dell’aliante, alle autorità valutare ogni ipotesi. Ma a chi lo conosceva resterà ben altro: il ricordo di un uomo che non ha mai smesso di guardare in alto, e che in alto ha trovato il suo ultimo orizzonte.
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