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Cronaca

Spari a Grugliasco: Manuel Brancato colpito alla testa. Arrestato un uomo di 51 anni

È vivo per miracolo, ma perderà un occhio. Indagini in corso sul movente: spunta l’ombra della droga.

Spari a Grugliasco: Manuel Brancato colpito alla testa. Arrestato un uomo di 51 anni

Spari a Grugliasco: Manuel Brancato colpito alla testa. Arrestato un uomo di 51 anni

Una pistola di piccolo calibro, un colpo sparato a bruciapelo, una ferita devastante all’occhio sinistro. È così che Manuel Brancato, 32 anni, originario di Bussoleno, si è trovato a lottare per la vita giovedì sera, all’interno di un appartamento in via Olevano, a Grugliasco, dove si era barricato. Un gesto estremo, forse dettato dalla paura, forse dalle circostanze ancora tutte da chiarire. Fatto sta che quando i carabinieri sono riusciti a fare irruzione, Brancato era a terra, colpito da un proiettile che gli aveva trapassato l’orbita oculare, incastrandosi nel cranio.

La prognosi è riservata, ma i medici dell’Oculistica universitaria delle Molinette di Torino, diretta dal professor Michele Reibaldi, lo hanno operato d’urgenza assieme a un’équipe di neurochirurghi e maxillo-facciali. L’ogiva è stata estratta, ma l’occhio sinistro è irrimediabilmente compromesso. La sua sopravvivenza, dicono i medici, ha del miracoloso.

A premere il grilletto sarebbe stato Claudio Moliterni, 51 anni, arrestato con l’accusa di tentato omicidio. A incastrarlo non solo gli indizi raccolti, ma soprattutto la telefonata al 112: sarebbe stato proprio lui, assieme a una donna di 30 anni, a chiedere l’intervento dei carabinieri dicendo: «Venite, c’è un uomo barricato in casa mia». Quando le forze dell’ordine sono arrivate, accompagnate da un negoziatore e da un’unità speciale dell’Aliquota Pronto Intervento, hanno avviato una delicata trattativa. Dopo circa due ore sono riusciti a entrare nell’alloggio e scoprire il ferito.

grugliasco

Ma cosa è successo prima dello sparo? E perché Brancato si trovava lì? Secondo i primi accertamenti, l’uomo sarebbe arrivato da Bussoleno proprio per incontrare Moliterni. Una visita che, stando agli inquirenti, sarebbe sfociata in una lite furiosa, degenerata in una sparatoria. Sul movente aleggia l’ombra della droga: nell’abitazione i militari hanno trovato alcuni grammi di hashish, quanto basta per ipotizzare che la vicenda ruoti attorno a un regolamento di conti nel mondo dello spaccio.

Intanto la pistola utilizzata non è stata ancora recuperata. Si pensa si tratti di un’arma calibro 22, compatibile con la ferita riportata dalla vittima, ma non è chiaro chi l’abbia portata nell’appartamento, né se lo sparo sia stato un gesto premeditato o frutto di un’aggressione improvvisa.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Paolo Cappelli, proseguono. Gli investigatori stanno cercando di fare luce su ogni dettaglio della vicenda, a partire dalla testimonianza della donna presente al momento del fatto, che potrebbe fornire elementi chiave per ricostruire la dinamica. Anche Brancato, appena sarà in condizioni di parlare, verrà ascoltato.

Moliterni, difeso dall’avvocato Basilio Foti, ha finora negato ogni responsabilità. La sua versione sarà al centro dell’udienza di convalida dell’arresto prevista per oggi. Un passaggio che potrebbe chiarire – almeno in parte – i contorni ancora nebulosi di una notte segnata dal sangue e dalla violenza, in un tranquillo condominio di Grugliasco diventato improvvisamente teatro di una scena da film.

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