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Cronaca
04 Luglio 2025 - 22:36
camionista
Tragedia a Torino nel pomeriggio di oggi, giovedì 4 luglio. Un camionista di 57 anni è stato trovato in fin di vita accanto al suo mezzo, con una temperatura corporea altissima: ben 41 gradi. L’uomo, dipendente di una ditta della provincia di Cuneo, si trovava in Strada del Francese, nel cuore di una delle aree industriali più trafficate della città, quando si è accasciato a terra, probabilmente stroncato dal caldo torrido.
Il malore è avvenuto attorno alle 16.30, proprio nelle ore in cui Torino stava vivendo uno dei picchi di temperatura più alti dell’estate. Secondo i dati ufficiali dell’Osservatorio Meteorologico dell’Università, la colonnina di mercurio ha toccato i 34,7 gradi alle 15.14, ma la sensazione termica era ben più elevata, complice l’umidità e l’asfalto rovente dell’area industriale.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente gli agenti della polizia municipale e un’ambulanza del 118, ma le condizioni del camionista erano già gravissime. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni Bosco, dove è giunto in arresto cardiaco. I medici hanno tentato disperatamente di rianimarlo per oltre mezz’ora, ma il cuore del 57enne non ha più ripreso a battere.
Al momento la dinamica esatta dell’accaduto resta incerta. Non si sa con precisione cosa stesse facendo l’uomo nei minuti precedenti il malore. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe aver appena concluso le operazioni di scaricodel materiale che trasportava. Quel che è certo è che le condizioni climatiche erano estremamente critiche, e la temperatura corporea rilevata lascia pochi dubbi sul fatto che il caldo sia stato un fattore determinante, se non addirittura la causa principale della morte. A confermarlo sono fonti sanitarie, che parlano apertamente di un possibile colpo di calore.
La vicenda riporta drammaticamente alla ribalta il tema della sicurezza dei lavoratori esposti a temperature estreme, specialmente in contesti come quello della logistica, dove la combinazione tra sforzo fisico, cabine dei camion spesso prive di climatizzazione adeguata, e tempi serrati di consegna può trasformarsi in una trappola mortale.
È notizia di pochi giorni fa l’ordinanza regionale che in Piemonte vieta ai rider di lavorare tra le 12.30 e le 16 nei giorni da bollino rosso, come quello odierno. Ma nessuna tutela simile è al momento prevista per gli autotrasportatori, nonostante siano tra i più esposti agli effetti estremi del cambiamento climatico. Un vuoto normativo che oggi si trasforma in lutto.
La morte del camionista ha sconvolto colleghi e operatori dell’area industriale. Alcuni di loro raccontano di averlo visto poco prima aggirarsi vicino al mezzo, visibilmente provato, ma nessuno immaginava che da lì a pochi minuti si sarebbe consumata una tragedia.
Le indagini sono ora in mano alle autorità competenti, che cercheranno di chiarire se vi siano state negligenze, omissioni o mancanze nei protocolli di sicurezza. Ma, al di là delle responsabilità specifiche, resta l’amarezza per una morte che, forse, si sarebbe potuta evitare con regole più stringenti, più consapevolezza e – soprattutto – più rispetto per chi lavora in condizioni climatiche al limite della sopportazione umana.
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