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Cronaca
02 Luglio 2025 - 22:12
Aveva appena 22 anni. Studiava Economia, aveva sogni grandi e occhi pieni di futuro. Viveva a Poirino, ma le sue radici affondavano nella vicina Chieri, da cui proveniva. Era parte di quella generazione che non si risparmia, che si allena, si impegna, partecipa. Martina Gillio era questo: energia, delicatezza, presenza.
E ora non c’è più.
Lunedì sera, 1° luglio, Martina era nella palestra Gym Studio, un luogo che conosceva bene. Frequentava quei locali da anni, prima da bambina per i corsi di danza, ora per allenarsi da sola, con costanza e determinazione. Ma qualcosa è andato storto. Mentre si muoveva, mentre il suo corpo affrontava la fatica di un esercizio come tanti, ha avvertito un malore improvviso. È caduta. Si è accasciata. E attorno a lei si è fatto silenzio.
Le persone presenti si sono accorte subito che non era una crisi passeggera. Hanno urlato. Chiamato aiuto. Il personale della struttura ha usato il defibrillatore che, fortunatamente, era disponibile. Sono arrivati i soccorritori della Croce Rossa di Villanova d’Asti, poi l’elisoccorso. Il volo verso Torino, verso l’ospedale Molinette, è stato una corsa contro il tempo. Una speranza appesa a un filo.
Martina ha lottato quasi 24 ore tra la vita e la morte. Fino a oggi pomeriggio, 2 luglio, quando i medici, con la voce bassa e il dolore negli occhi, hanno detto alla famiglia ciò che nessuno avrebbe voluto sentire: non c’è più niente da fare.
La mamma ha scritto parole che trafiggono il cuore: “La mia Martina è diventata una nuova stella in cielo”. Con una foto. Con un dolore che non si può spiegare. Che si può solo piangere.
Poirino si è fermata. Lo ha fatto per davvero. Perché Martina era una presenza amata, una volontaria della Pro Loco, una ragazza gentile, piena di amici, con quel modo naturale di esserci, senza mai mettersi in mostra. E ora, tutti loro, quei ragazzi cresciuti con lei, quei coetanei che condividevano le serate in piazza o le risate nei bar, hanno deciso di ritrovarsi. Stasera, alle 21.30, in piazza Morioni, accenderanno lanterne e le lanceranno nel cielo. Perché quando le parole mancano, ci si affida alla luce.
La palestra Gym Studio ha annunciato la chiusura temporanea delle attività:
“Sconvolti e fortemente provati da ciò che è successo alla nostra Martina, il centro rimarrà momentaneamente chiuso. Vi ringraziamo per la comprensione”, si legge sul profilo Instagram. Poche righe, ma vere. Sentite. Come il vuoto che hanno lasciato le sue scarpe ancora nello spogliatoio.
Il sindaco Nicholas Padalino, visibilmente scosso, ha proclamato cinque giorni di lutto cittadino. “La bandiera comunale sarà a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici e ogni giorno, a mezzogiorno, sarà osservato un minuto di silenzio”. In segno di rispetto. Di vicinanza. Di dolore condiviso.
E non è tutto. Perché Poirino è ferita due volte. Nei giorni scorsi ha detto addio anche a Marco Torta, 24 anni, morto in un incidente ad Arignano. I suoi funerali si sono svolti proprio oggi. Due giovani, due destini spezzati. Due famiglie inghiottite da un dolore troppo grande per essere detto.
Tutte le manifestazioni in programma, compresa la Notte Bianca di sabato 5 luglio, sono state annullate. Perché non è tempo di musica, né di festa. È tempo di silenzio.
La morte di Martina lascia anche un’altra scia. Quella riflessione amara, urgente, su quanto sia fragile la vita e quanto sia importante essere pronti. Il defibrillatore c’era. Il personale ha agito con tempestività. Eppure non è bastato. Forse, proprio ora, in mezzo a questo strazio, Poirino saprà trasformare il dolore in impegno: per diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi pubblici, per potenziare la formazione, per fare in modo che un’altra ragazza, un altro ragazzo, possano avere un’occasione in più.
Ma oggi no. Oggi è solo il giorno della tristezza assoluta.
Martina se n’è andata senza preavviso. E resterà così, nei ricordi di chi l’ha amata: come una giovane donna sorridente, altruista, piena di sogni. Una figlia, un’amica, una compagna di studi, di corsi, di passeggiate. Una presenza che non si potrà mai sostituire.
Stanotte, quando le lanterne saliranno lente verso il cielo di Poirino, non sarà solo un saluto. Sarà una promessa. Quella di non dimenticarla mai.
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