AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
21 Giugno 2025 - 18:23
Motociclisti nei boschi, stangata da mille euro: già fioccano le multe
Hanno trasformato mulattiere e sentieri in piste da motocross. Ma la corsa si è fermata quando sono spuntate le divise: tre motociclisti sono stati beccati e sanzionati dai carabinieri forestali del reparto di Volpiano, impegnati in un’operazione di controllo mirata alla tutela della viabilità rurale. La zona è una delle tante aree collinari sottoposte a vincolo ambientale, dove la circolazione con mezzi a motore è rigorosamente vietata.
I controlli sono attualmente in corso e, assicurano i militari, proseguiranno senza sosta per tutta la stagione estiva. Dopo i primi tre verbali, i pattugliamenti verranno estesi anche nel vicino Chivassese, dove sono in aumento le segnalazioni da parte dei cittadini per passaggi irregolari su strade sterrate, boschi e tracciati naturalistici.
A vietare chiaramente il transito dei veicoli a motore su sentieri, strade forestali e mulattiere è la legge regionale del Piemonte n. 32 del 1982, tuttora in vigore nella sua impostazione fondamentale. La norma stabilisce che:
“Il transito di veicoli a motore su strade di uso agro-silvo-pastorale, sentieri e mulattiere è vietato, salvo autorizzazioni espresse da parte degli enti competenti”.
Le eccezioni sono limitate a mezzi agricoli, forestali, di soccorso, di vigilanza e a quelli autorizzati per attività specifiche, come ad esempio le gare sportive regolarmente approvate. Tutto il resto è sanzionabile. Le multe previste dalla normativa sono variabili, e tengono conto della gravità della violazione e dell’eventuale recidiva. In altre parole: chi insiste a violare la legge rischia di vedere moltiplicato l’importo da pagare.
Ma non si tratta solo di una questione burocratica. L’obiettivo della legge è tutelare ambienti fragili, evitare fenomeni di erosione del suolo, disturbo alla fauna e danneggiamento alla vegetazione. Non meno importante è il tema dell’inquinamento: quello acustico, che compromette la tranquillità dei boschi, e quello chimico, legato ai gas di scarico che intaccano l’equilibrio ecologico delle aree protette.
“Scegliere tracciati non autorizzati per il fuoristrada significa non solo rischiare sanzioni, ma anche contribuire alla distruzione di un patrimonio naturale che appartiene a tutti” spiegano dal Comando Forestale. In Piemonte, aggiungono, esistono itinerari appositamente tracciati e regolarmente approvati per gli amanti dell’enduro e del motocross: usarli è legittimo. Tutto il resto è un abuso.
I carabinieri ribadiscono che la vigilanza sarà costante e diffusa. L’estate è la stagione in cui i boschi si affollano di escursionisti, ciclisti e famiglie in cerca di refrigerio. Ed è proprio in questi mesi che le pressioni ambientali aumentano, rendendo più urgente il rispetto delle regole. La linea è chiara: tolleranza zero per chi scambia la natura per un autodromo.
***
La violazione è punita con una multa da 154 a 927 euro, come previsto dall’art. 9 della legge regionale. L’importo può aumentare in caso di recidiva, cioè se il trasgressore è già stato sanzionato in passato per lo stesso tipo di infrazione.
In caso di infrazioni gravi o reiterate, le autorità possono procedere anche al sequestro del mezzo, soprattutto se si è in presenza di danni ambientali evidenti (erosione, danneggiamento di habitat, passaggi ripetuti su aree vietate).
Se il transito ha provocato danni a proprietà pubbliche o al patrimonio naturalistico, il trasgressore può essere chiamato a risarcire i danni. In alcuni casi, possono essere avviate anche azioni penali se si configurano reati ambientali ai sensi del codice penale o del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006).
Perché l’utilizzo di moto o quad in aree boschive compromette:
la stabilità del terreno e causa erosione dei versanti;
il disturbo della fauna selvatica, soprattutto in periodo riproduttivo;
la distruzione di vegetazione spontanea e sentieri storici;
l’aumento del rischio incendi, per via di scarichi caldi a contatto con erba secca.
Chi vuole praticare motocross o enduro in modo regolare può farlo in percorsi autorizzati, spesso realizzati in collaborazione con i Comuni o le associazioni sportive. L'elenco è disponibile presso i Comuni e gli uffici della Regione Piemonte, oppure contattando il Corpo Forestale.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.