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Cronaca
20 Giugno 2025 - 22:10
foto archivio
Un incendio doloso ha scosso questa mattina il silenzio di Santhià, in provincia di Vercelli, quando un uomo di nazionalità marocchina ha appiccato il fuoco al proprio appartamento in circostanze ancora tutte da chiarire. Il gesto, di una gravità inaudita, ha rischiato di trasformarsi in tragedia: sopra l’alloggio incendiato vive un anziano disabile. Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze peggiori, ma resta il senso di sgomento e paura in tutto il quartiere.
L’uomo, regolarmente residente in Italia da dieci anni, aveva da poco trasferito la propria residenza in Piemonte dopo aver vissuto a lungo in Emilia Romagna. Il suo stato di salute mentale sembra essere al centro delle prime valutazioni degli inquirenti. Già nella notte tra giovedì e venerdì, alcuni residenti avevano segnalato forti urla, rumori di mobili rotti e un atteggiamento inquietante proveniente da quell’alloggio. Le forze dell’ordine erano intervenute sul posto e la situazione era sembrata tornare alla calma. Nessuno, però, poteva immaginare che poche ore dopo l’uomo avrebbe tentato di mandare tutto in fumo, letteralmente.
A destare ulteriore inquietudine è il fatto che l’abitazione non fosse in affitto ma di sua proprietà. Secondo le prime ricostruzioni, il gesto sarebbe stato compiuto in pieno delirio, ma non si escludono altre ipotesi, comprese eventuali difficoltà economiche o personali. L'uomo è stato fermato e arrestato dai carabinieri, che hanno avviato le indagini con il supporto degli inquirenti per comprendere motivazioni e dinamiche dell’accaduto.
A commentare con fermezza l’accaduto è stata la sindaca di Santhià, Angela Ariotti, che ha parlato di un “fatto gravissimo e inaccettabile”, sottolineando con preoccupazione la presenza, nell’alloggio soprastante a quello incendiato, di “un anziano disabile che avrebbe potuto perdere la vita”.
“La mia vicinanza va alle famiglie coinvolte – ha aggiunto la sindaca – e sarà mia premura concordare con le autorità competenti un tavolo di lavoro per analizzare e prevenire ulteriori situazioni intollerabili”.
Un appello, il suo, che vuole essere anche una richiesta di attenzione nei confronti della fragilità sociale che sempre più spesso si manifesta nei piccoli centri, dove il disagio psicologico rischia di passare inosservato fino a quando non sfocia in atti di pericolosità estrema.
Ora la comunità di Santhià cerca di riprendersi dallo shock e di ricucire le paure di un giorno iniziato nel terrore. Il condominio colpito resta sotto sequestro per verifiche strutturali, mentre le famiglie sfollate attendono notizie su quando potranno rientrare nelle loro abitazioni.
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