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Cronaca
16 Giugno 2025 - 10:04
Torino, trascinata a terra da un rapinatore sul monopattino: orrore in pieno giorno
È accaduto tutto in una manciata di minuti, ma è bastato a segnare per sempre la vita di un’anziana signora di 88 anni e a lasciare senza fiato un intero quartiere. Una delle rapine più violente degli ultimi mesi è andata in scena in pieno giorno, a Torino, a pochi passi dal tribunale, in un orario in cui le strade sono ancora animate da residenti, impiegati e clienti dei negozi.
Sono le 15 del pomeriggio del 25 settembre 2024. La donna si era recata in auto in via Casalis, per ritirare delle analisi presso un centro medico. Non poteva immaginare che qualcuno la stesse seguendo. Un uomo su un monopattino, che poco prima l’aveva avvicinata urlandole «Mi hai urtato, fermati!», l’aveva seguita fino al parcheggio. Un’accusa inventata, con un solo scopo: creare un pretesto per aggredirla.
Appena la signora scende dall’auto, l’uomo le piomba addosso. Cerca di strapparle la borsa, ma lei resiste. Si aggrappa con forza, non vuole lasciarla. L’aggressore non molla. La scena che ne segue è ripresa dalle videocamere di sorveglianza: i due ruotano, lei cade a terra, lui ingrana la marcia sul monopattino. Ma la borsa è ancora tra le mani della donna. La ruota posteriore del mezzo la aggancia. L’uomo accelera, la trascina sull’asfalto per diversi metri.
È in quel momento che le urla dell’anziana spaccano il silenzio del pomeriggio. Il ginocchio sanguina, il braccio è spezzato. Frattura dell’omero, prognosi oltre i 30 giorni. Una passante, impiegata in un ufficio vicino, assiste alla scena. Senza esitazioni si lancia all’inseguimento del rapinatore. A darle manforte arriva un giovane commerciante, il titolare del supermercato Crai: «L’ho riconosciuto subito. È il mendicante che stazionava sempre da queste parti. Quando mi ha visto, ha cercato di fuggire sul monopattino, ma lo abbiamo bloccato», racconterà.
La polizia arriva pochi minuti dopo. In via Casalis trovano la donna ancora a terra, incapace di rialzarsi. Poco più in là, trattenuto dai due cittadini, c’è il rapinatore. Un uomo di 45 anni, con precedenti, già noto per un colpo simile avvenuto poche settimane prima ad Alpignano. Anche in quel caso la vittima era stata un’anziana. La giudice per l’udienza preliminare Benedetta Mastri non ha avuto dubbi: lo ha condannato a quattro anni di reclusione e 900 euro di multa, riconoscendo una «incrementata capacità a delinquere».
Dietro quell’aspetto dimesso, l’uomo si era sempre mostrato come un mendicante pacifico, ma la realtà è emersa con violenza. La pm Chiara Molinari aveva chiesto il carcere già poche ore dopo l’arresto, e la misura è stata subito accolta. Al momento dell’interrogatorio, l’aggressore si è giustificato così: «Sono povero, avevo bisogno di soldi. Ho visto quella signora e mi sembrava benestante». Parole che non hanno lasciato spazio a dubbi sulla premeditazione del gesto.
La signora, ricoverata all’ospedale Maria Vittoria, ha ricostruito la dinamica appena si è ripresa. «Non lo avevo mai visto prima. Mi ha inseguita, mi ha mentito, poi mi ha aggredita appena sono scesa dall’auto». Nessuna parola di odio, solo lo stupore di chi non riesce a comprendere una tale ferocia.
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