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Cronaca
11 Maggio 2025 - 00:41
C'è chi vende la Tour Eiffel, chi i Rolex tarocchi e poi c'è chi, come la protagonista di questa storia, riesce a “dare in affitto” un alloggio a un centinaio di persone. Avete presente Totò che piazza la Fontana di Trevi a un ignaro turista straniero? Ecco, siamo lì. Solo che qui non siamo a Roma e non è una commedia all’italiana. Siamo a Santena, provincia di Torino, via Gozzano per l’esattezza. Il palcoscenico? Un elegante appartamento di oltre 100 metri quadrati al secondo piano, garage compreso. Il prezzo? Abbordabile: 650 euro al mese. Un affare. Troppo bello per essere vero. Infatti, non lo era.
La signora – educata, affabile, di quelle che ti offrono persino la merenda per i bambini – si è presentata come la legittima proprietaria dell’immobile. Con fare rassicurante e una parlantina che avrebbe fatto impallidire un venditore di enciclopedie porta a porta, riusciva a concludere affitti fasulli come se stesse vendendo noccioline. Uno a settimana, dicono. Caparra incassata, contratto firmato, e poi via, svanita nel nulla. E a quanto pare l’ha rifilata a un centinaio di famiglie.
Uno degli inquilini “fantasma” ha raccontato tutto. Trentaquattro anni, moglie e due figli piccoli. Avevano pubblicato un annuncio su Facebook a gennaio, cercando casa con urgenza. Vivevano dai genitori a Grugliasco, la situazione era diventata insostenibile. Lei si fa avanti. Offre quell’appartamento a Santena, ma inizialmente la coppia rifiuta: troppo lontano. Poi, a marzo, disperati, ci ripensano.
Quando si incontrano, la donna sfodera tutto il suo repertorio. Sorrisi, gentilezze, merenda per i bambini e la storia commovente del fratello morto e della necessità di lasciare la casa. L’alloggio, inutile dirlo, è splendido. E la coppia ci casca: firma il contratto, versa 1950 euro di caparra e attende le chiavi, previste per il 10 aprile.
Ma il 10 aprile diventa il 15. Poi le 18. Poi il nulla. Davanti al portone, con due bambini per mano, non si presenta nessuno. Nessuna risposta al telefono, ai messaggi. Alle 22.30 tornano a Grugliasco con un pugno di mosche. Lei, la truffatrice, invia un ultimo messaggio: “Ho avuto un problema con mio figlio, vi richiamo”. Fine delle trasmissioni.
Il giorno dopo decidono di tornare sul posto. Si fanno aprire da un condomino: “Cercate la signora del secondo piano? Anche voi?” E lì la doccia fredda. Chiamano l’amministratore, scoprono il vero proprietario – che del teatrino non sapeva nulla – e riescono, alla fine, a prendere davvero in affitto l’alloggio. Legalmente stavolta.
Nel frattempo, lui pubblica un appello su Facebook. I messaggi arrivano a frotte. Le vittime sono tante. Nasce un gruppo WhatsApp, circolano decine di contratti farlocchi intestati allo stesso appartamento. C’è chi è arrivato da altre regioni, addirittura dall’estero. Tutti attirati dalla stessa promessa. Tutti caduti nella stessa trappola.
I carabinieri ora indagano. Lui, intanto, ha consegnato tutto: nomi, numeri, documenti, copie dei contratti. La donna, però, è sparita. Come la fontana di Totò.
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