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Cronaca

Banconote false da 50 euro: smascherati due truffatori grazie ai commercianti

Indagini e videosorveglianza incastrano due uomini che hanno tentato di piazzare soldi contraffatti in Canavese

Banconote false da 50 euro: smascherati due truffatori grazie ai commercianti

Banconote false da 50 euro: smascherati due truffatori grazie ai commercianti

Cinque banconote da 50 euro, tutte false. È bastata questa manciata di carta colorata, abilmente contraffatta, per ingannare diversi negozianti del basso Biellese. Ma non tutti si sono fatti trarre in inganno. Anzi, sono stati proprio loro – i commercianti – a insospettirsi, ad allertare i Carabinieri e a fornire gli elementi decisivi per risalire agli autori del raggiro. Una storia che poteva passare inosservata, ma che oggi diventa un esempio concreto di collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine. E che interessa anche il Canavese, dove negli ultimi giorni sono state segnalate banconote false identiche a quelle utilizzate nel Biellese.

La truffa è semplice e per questo efficace: entri in un negozio, compri qualcosa di poco valore, paghi con una banconota da 50 euro e ricevi il resto in contanti autentici. Una manovra pulita, rapida, che se non viene notata sul momento consente ai truffatori di sparire con il bottino. Il guadagno? Piccolo, ma moltiplicabile decine di volte. Il danno? Tutto a carico del commerciante.

È andata così anche questa volta. Alcuni esercizi commerciali – piccoli negozi, attività di prossimità, quelli dove il titolare è in cassa e conosce ogni dettaglio della sua merce – si sono ritrovati con delle banconote sospette. Le hanno osservate meglio, le hanno confrontate con altre. E alla fine hanno deciso di non ignorare l’intuito: le hanno consegnate ai Carabinieri. Un gesto che ha innescato un’indagine durata quasi due mesi, condotta con pazienza e metodo.

I militari dell’Arma hanno raccolto i filmati delle telecamere di sorveglianza, incrociato gli orari degli acquisti, analizzato ogni fotogramma dei sistemi installati nei negozi e nei Comuni coinvolti. Alla fine, come in un puzzle, le immagini dei due truffatori sono emerse nitide. Erano sempre loro: stessi volti, stessi movimenti, stessa tecnica.

Una volta identificati con certezza, è scattata la denuncia. I due uomini sono ora accusati di spendita di banconote false. Avrebbero utilizzato almeno cinque pezzi contraffatti da 50 euro, ma gli inquirenti non escludono collegamenti con altri episodi, in particolare con quelli recentemente segnalati in diversi comuni del Canavese, dove commercianti hanno denunciato casi sospetti con banconote identiche per taglio e modalità di utilizzo.

banconote

L’episodio accende i riflettori su una realtà spesso sottovalutata: le banconote contraffatte circolano ancora, e lo fanno nei luoghi più insospettabili. Non servono grossi colpi, né piani complicati. Basta una stampante sofisticata, un occhio allenato e una manciata di esercizi commerciali in cui confondersi tra i clienti distratti.

Ed è proprio per questo che i Carabinieri insistono sulla necessità di fare rete, di prestare attenzione e di non sottovalutare nemmeno il più piccolo dettaglio. «Le banconote devono essere controllate con cura, specie quelle di taglio medio-alto, le più usate dai truffatori», spiegano gli investigatori. L’invito ai commercianti è chiaro: osservare, toccare, confrontare. E, al minimo sospetto, chiamare il 112.

Perché anche una truffa da 50 euro, se ignorata, può diventare l’anello di una catena molto più lunga. E perché, come ha dimostrato questa indagine, una semplice segnalazione può fare la differenza tra l’impunità e la giustizia.

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