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Blackout in Spagna, Portogallo e Francia: milioni al buio, paura per un possibile cyberattacco

Città paralizzate, aeroporti fermi, metropolitane evacuate: un'interruzione elettrica senza precedenti semina il caos nella penisola iberica. Indagini in corso: si teme un'azione coordinata contro le infrastrutture critiche

Blackout in Spagna, Portogallo e Francia: milioni al buio, paura per un possibile cyberattacco

Blackout in Spagna, Portogallo e Francia: milioni al buio, paura per un possibile cyberattacco

Un blackout senza precedenti ha colpito, nella tarda mattinata di oggi, la Spagna, il Portogallo e alcune aree del sud della Francia, paralizzando le principali infrastrutture e lasciando milioni di cittadini senza energia elettrica. L’interruzione, iniziata intorno alle 12:30 ora locale, ha messo in ginocchio i trasporti, bloccato aeroporti, causato l'evacuazione di metropolitane e fermato il traffico ferroviario nazionale. Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia sono state tra le città più gravemente colpite, con strade congestionate a causa dello spegnimento improvviso dei semafori e con cittadini intrappolati negli ascensori. Il traffico ferroviario ad alta velocità AVE si è bloccato in numerosi punti del Paese, mentre la rete della metropolitana di Madrid è stata evacuata d’urgenza. All'aeroporto di Barajas, come in quelli di Lisbona e Porto, voli cancellati e ritardi a catena hanno lasciato migliaia di viaggiatori a terra, in balia della confusione.

Anche in Portogallo il blackout ha avuto effetti devastanti. L'intero Paese è rimasto isolato, con la capitale Lisbonacostretta a fermare la rete della metropolitana e il servizio ferroviario suburbano. Molte aree urbane e rurali sono rimaste senza connessione internet o linea telefonica per ore, aggravando ulteriormente il senso di impotenza generale. Alcune città, tra cui Coimbra e Porto, hanno registrato interruzioni di corrente così prolungate da compromettere il funzionamento di ospedali e centri commerciali, che sono dovuti ricorrere ai generatori di emergenza.

Anche il sud della Francia ha risentito degli effetti del blackout, seppur in misura minore. In Occitania e nei pressi di Perpignan, i gestori della rete elettrica francesi hanno rilevato un crollo della tensione dovuto alla connessione transfrontaliera con la penisola iberica, costringendoli a disconnettere temporaneamente alcune linee. Il gestore RTE ha confermato che, per motivi di sicurezza, sono state prese misure straordinarie per evitare il propagarsi dei guasti al resto del Paese.

Se le conseguenze immediate del blackout sono state drammatiche, ancora più inquietante è il velo di mistero che avvolge le cause. Le autorità spagnole e portoghesi hanno immediatamente aperto un’indagine, senza escludere nessuna ipotesi, compresa quella di un possibile attacco informatico. L’Istituto Nazionale di Cibersecurity (Incibe) e il Centro Criptologico Nazionale spagnoli stanno lavorando congiuntamente con le agenzie di sicurezza portoghesi per stabilire se dietro il blackout possa esserci una mano dolosa. Da fonti riservate trapelate sui media iberici, si parla di una possibile compromissione dei sistemi SCADA, i software che regolano le reti di distribuzione elettrica, sebbene ufficialmente le autorità abbiano invitato alla prudenza.

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L’unico dato certo, finora, è il crollo verticale della domanda di energia registrato dalla Red Eléctrica de España(REE), che ha visto il consumo passare da 25.184 megawatt a poco più di 12.425 megawatt nel giro di pochi minuti. Una caduta talmente rapida da suggerire che non si sia trattato di un guasto ordinario. Alcuni esperti citati da El Paíssottolineano che un blackout di queste proporzioni non può essere causato da un singolo evento locale, ma deve necessariamente coinvolgere più nodi della rete elettrica contemporaneamente, il che rende plausibile l’ipotesi di un attacco coordinato o di un problema sistemico di grande scala.

Nel frattempo, i piani di emergenza sono stati attivati in tutti i Paesi colpiti. In Spagna, la fornitura è stata ripristinata a macchia di leopardo nel corso del pomeriggio, con priorità agli ospedali e alle infrastrutture strategiche. In Portogallo, invece, il ritorno alla normalità è stato più lento e frammentato, con ampie aree ancora in difficoltà nelle prime ore della sera. In Francia, il problema è stato circoscritto più rapidamente, ma resta alta la preoccupazione per la vulnerabilità dei sistemi interconnessi europei.

L’episodio di oggi rappresenta un campanello d’allarme potente per tutta l’Unione Europea. La transizione energetica in atto, con la crescente dipendenza da fonti rinnovabili e reti digitalizzate, rende i sistemi elettrici più efficienti, ma anche più esposti a minacce tecnologiche. Gli analisti di cybersecurity ammoniscono da tempo che la protezione delle infrastrutture critiche deve diventare una priorità assoluta per i governi. Se il blackout di oggi fosse effettivamente frutto di un'azione malevola, dimostrerebbe quanto fragili siano ancora oggi le fondamenta tecnologiche su cui si reggono le nostre società moderne.

In attesa di risposte definitive, milioni di europei si sono ritrovati improvvisamente proiettati in una realtà senza energia, senza comunicazioni e senza trasporti. Un brusco promemoria che, nonostante i progressi tecnologici, bastano pochi minuti di buio per riscoprire tutta la nostra vulnerabilità.

La cronaca

Il cielo sopra Madrid era azzurro e terso quando, alle 12:30 in punto del 28 aprile 2025, il mondo moderno si è fermato. Nessun lampione acceso, nessun rumore di treni in arrivo, nessuna chiamata sui cellulari. Solo un silenzio improvviso e irreale, rotto dal brusio confuso delle persone che si guardavano intorno, cercando spiegazioni impossibili. La capitale spagnola, come Barcellona, Valencia e Siviglia, si è trovata immersa in una sospensione del tempo che ha ricordato, a chi ha vissuto quegli istanti, che la nostra quotidianità è appesa a un filo invisibile: l’energia elettrica.

Non ci sono stati lampi o esplosioni. Nessun segnale premonitore. Solo un click improvviso e il buio. Nei tunnel della metropolitana di Madrid, centinaia di passeggeri sono rimasti intrappolati sotto terra, mentre le sirene dei treni ammutolivano e le luci di emergenza faticavano ad accendersi. Sulle strade, i semafori spenti hanno trasformato gli incroci in arene di caos e clacson, mentre i vigili urbani, presi alla sprovvista, cercavano di dirigere il traffico con le mani. All'aeroporto di Barajas, i tabelloni delle partenze si sono congelati come quadri improvvisamente muti, e decine di voli sono stati cancellati mentre migliaia di viaggiatori rimanevano intrappolati nei terminal, tra l’incredulità e l’ansia.

Anche il Portogallo ha vissuto la stessa paralisi. A Lisbona, i treni suburbani si sono arrestati bruscamente, lasciando pendolari bloccati sui binari. La metropolitana è stata evacuata di corsa, mentre nei quartieri residenziali la connessione internet e la rete telefonica si sono dissolte come sabbia tra le dita. Nel centro di Coimbra, le porte automatiche dei supermercati sono rimaste chiuse, obbligando i clienti a forzarle manualmente per uscire. A Porto, l’oscurità è scesa anche negli ospedali, dove le unità di terapia intensiva hanno potuto contare solo sui generatori di emergenza per garantire la sopravvivenza dei pazienti più fragili.

Il blackout non si è fermato ai Pirenei. In Francia, le città di Perpignan e Narbonne, nella regione dell'Occitania, hanno subito interruzioni a singhiozzo. Il gestore della rete RTE ha spiegato che, per evitare danni più gravi, alcune connessioni con la rete spagnola sono state scollegate manualmente. Una misura disperata, adottata in pochi minuti per contenere l’impatto di un collasso più vasto.

Più passavano le ore, più cresceva la sensazione che non si trattasse di un semplice guasto tecnico. Le autorità spagnole hanno subito mobilitato l’Istituto Nazionale di Cibersecurity (Incibe) e il Centro Criptologico Nazionale. In Portogallo, il governo ha convocato una riunione straordinaria di crisi. Nessuno voleva pronunciare la parola “attacco”, ma le prime analisi suggerivano che la simultaneità del blackout, la sua portata e la velocità di propagazione non potevano essere casuali. Troppi nodi della rete erano saltati nello stesso istante. Troppi sistemi di backup avevano fallito contemporaneamente.

Le prime indiscrezioni, filtrate ai media iberici, parlano di una possibile compromissione dei sistemi SCADA, le centrali digitali che governano la distribuzione elettrica in tutto il continente. Se fosse vero, significherebbe che qualcuno, da qualche parte, ha saputo colpire nel cuore più vulnerabile delle nostre infrastrutture senza lasciare traccia immediata. Una possibilità che fa gelare il sangue nelle vene dei responsabili della sicurezza energetica europea.

Il crollo della domanda di energia registrato dalla Red Eléctrica de España (REE) è stato spaventoso: dai 25.184 megawatt delle 12:28 ai 12.425 megawatt delle 12:31. Una caduta vertiginosa, registrata in tempo reale, che ha convinto anche i più scettici che non si trattava di un incidente ordinario. Gli operatori della rete elettrica hanno attivato protocolli di emergenza mai testati prima su questa scala. Priorità assoluta agli ospedali, agli aeroporti, alle centrali idroelettriche. Nel giro di tre ore, la tensione è stata ripristinata nel 60% del territorio, ma il panico, quello no, ha continuato a serpeggiare ovunque.

Nei bar di Madrid, nei parchi di Barcellona, nelle piazze di Lisbona, la stessa domanda rimbalzava da bocca a bocca: è stato un incidente o siamo stati attaccati? E, soprattutto, siamo pronti per difenderci da qualcosa che nemmeno vediamo arrivare?

La giornata del 28 aprile entrerà nei libri di storia come un promemoria brutale: bastano pochi minuti senza elettricità per spogliare le nostre città di tutta la loro efficienza, tutta la loro sicurezza, tutta la loro modernità. Senza energia, torniamo immediatamente vulnerabili, deboli, inermi. E forse, più di ogni altra cosa, inconsapevolmente soli.

Il blackout del 28 aprile 2025 non ha solo spento le luci: ha acceso una nuova paura, che nessun generatore di emergenza potrà spegnere tanto facilmente.

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