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Cronaca
09 Aprile 2025 - 09:40
La Banda delle spaccate
Avevano seminato il panico tra i commercianti torinesi per tutta l’estate, colpendo con metodo e ferocia, infrangendo le vetrine di notte e arraffando quel che potevano in pochi minuti. Da giugno a settembre, almeno quindici spaccate in altrettanti esercizi commerciali disseminati in diversi quartieri della città: Centro, San Secondo, Madonna di Campagna, Barriera Nizza e San Donato. Ora, grazie a un’accurata indagine condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Torino, la cosiddetta “banda delle spaccate” è stata finalmente smantellata.
Due dei tre membri del gruppo sono finiti in manette nelle scorse ore, mentre per il terzo è stato disposto il divieto di dimora nel capoluogo piemontese. Si tratta di tre uomini: un cittadino italiano, uno di origine marocchina e un romeno, tutti accomunati dalla condizione di senza fissa dimora. Nei loro confronti la Procura contesta il reato di furto aggravato in concorso.
Le indagini, partite nei mesi scorsi dopo le prime denunce e l’escalation di episodi fotocopia, sono state complesse ma hanno dato i frutti sperati. Gli investigatori hanno passato al setaccio ore di filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza dislocate nei pressi degli esercizi colpiti. Ed è stato proprio l’abbigliamento indossato durante le spaccate — zaini, felpe, cappucci e pantaloni — a fornire gli indizi decisivi per identificarli: sempre gli stessi abiti, sempre le stesse movenze.
A rafforzare il quadro accusatorio sono state anche le impronte digitali rilevate dalla polizia scientifica all’interno dei negozi presi di mira e sui vetri frantumati a colpi di mazza o di tombino. Tracce lasciate nella fretta, ma sufficienti a chiudere il cerchio. Le corrispondenze biometriche con i tre sospettati — tutti già noti alle forze dell’ordine per reati analoghi — sono state confermate, e così è scattato il blitz.
L’operazione è avvenuta in più fasi, sotto il coordinamento della Procura di Torino, e rappresenta un duro colpo alla microcriminalità cittadina. Il bottino complessivo dei furti, tra contanti e merce sottratta, ammonta a diverse migliaia di euro. Danni ben più gravi sono però quelli lasciati ai commercianti: vetrine distrutte, serrande sfondate, e un senso crescente di insicurezza.
“Grazie al lavoro di indagine e al confronto incrociato di dati e immagini, siamo riusciti a identificare e fermare i responsabili”, spiegano fonti della Questura.
Le indagini ora proseguono per chiarire se la banda possa essere coinvolta in altri episodi analoghi avvenuti nella cintura torinese. Intanto, i commercianti tirano un sospiro di sollievo, ma la vicenda riaccende il dibattito sul controllo del territorio, sulla prevenzione e su un degrado urbano che, troppo spesso, finisce per lasciare campo libero ai predoni della notte.
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