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Cronaca
05 Aprile 2025 - 14:46
foto archivio
È entrato in negozio poco dopo l’apertura, quando le saracinesche si sono appena alzate e le luci sono ancora fredde. Erano le 8.45 di sabato 5 aprile quando un uomo, italiano, sulla quarantina, ha tentato di mettere a segno una rapina nel punto vendita PiùMe di corso Vercelli 97, nel quartiere Barriera di Milano a Torino.
Con fare deciso e un’arma in pugno – poi risultata essere una pistola giocattolo – ha minacciato la cassiera, intimandole di consegnare il denaro. La donna, colta di sorpresa e sotto pressione, ha inizialmente obbedito: ha raccolto i soldi del fondo cassa e li ha infilati in un sacchetto.
Ma il rapinatore non aveva previsto la determinazione della giovane dipendente. Appena l’uomo ha varcato la soglia del negozio per salire su un taxi in attesa, la cassiera è uscita di slancio, gli ha sottratto il sacchetto con l’incasso e si è barricata dentro il locale, mettendosi immediatamente in contatto con la polizia.
Nel frattempo, il finto rapinatore si è fatto riaccompagnare a casa dal taxi che lo aveva prelevato. Ma il tassista, che nel frattempo aveva intuito che qualcosa non tornava, ha deciso di non voltarsi dall’altra parte: una volta lasciato il passeggero, è tornato al negozio e ha collaborato con le forze dell’ordine fornendo indicazioni preziose per identificare il sospetto.
Grazie al racconto dettagliato della vittima e al supporto del conducente, la polizia ha rintracciato e fermato l’uomo, mettendo fine a una vicenda che, pur non essendosi conclusa con conseguenze gravi, riporta l’attenzione sul tema della sicurezza in alcune aree della città.
In particolare, a Barriera di Milano, dove da tempo si segnalano episodi di degrado e microcriminalità. Alcuni rappresentanti politici locali tornano a sottolineare come la percezione di insicurezza tra i residenti sia in costante aumento, in un contesto urbano che sembra richiedere interventi strutturali più incisivi.
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