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Cronaca
22 Marzo 2025 - 17:20
Si accascia e muore in campo durante la partita benefica: tragedia a Crescentino
Doveva essere un sabato di sorrisi, di sport e di speranza. Un pomeriggio pensato per fare del bene, con una partita benefica organizzata per regalare un po’ di serenità a chi ne ha bisogno. Invece, il campo sportivo comunale di Crescentino si è trasformato nel teatro di un dramma che ha lasciato tutti senza fiato.
Corrado Priora, 61 anni, storico giocatore delle Vecchie Glorie di Crescentino, è morto stroncato da un infarto fulminante durante il triangolare “Un Goal per una Vacanza”, evento organizzato per raccogliere fondi da destinare a bambini in difficoltà.
Erano da poco passati dieci minuti dal fischio d’inizio della partita tra Nazionale Italiana Sindaci, Croce Rossa e le Vecchie Glorie Crescentino dell’Asd Crescentinese, quando Corrado, che indossava con orgoglio la maglia della sua squadra del cuore, si è improvvisamente accasciato a terra. Non c'è stato nemmeno il tempo per lo stupore: la scena è apparsa subito drammatica. I primi ad accorrere sono stati gli stessi compagni di squadra e gli avversari. In pochi istanti il campo si è fermato, il pubblico ammutolito ha capito che si trattava di qualcosa di grave.
Alle 16.42, con la voce rotta dall’ansia, è partito l’allarme al 118. Sul posto sono arrivate in pochissimi minuti un’ambulanza del 118 di Crescentino e un’altra della Croce Rossa di Chivasso, con l’équipe medica che ha subito tentato la rianimazione cardiopolmonare. Si è lottato con tutte le forze, tra silenzi carichi di speranza e sguardi inchiodati a quel corpo steso sull’erba. Ma purtroppo ogni tentativo si è rivelato inutile: Corrado Priora è morto lì, sul suo campo, in una giornata che doveva celebrare la vita, non la morte.
Crescentino e la vicina Cigliano, dove Corrado viveva con la moglie Lella Perino, sono piombate in un dolore muto, difficile da raccontare. A chi lo conosceva, Corrado mancherà come uomo prima ancora che come calciatore: gentile, generoso, impegnato, sempre pronto a partecipare a eventi di solidarietà, proprio come quello di sabato.
Il sindaco di Crescentino, Vittorio Ferrero, ha affidato a un post su Facebook il suo dolore: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa improvvisa di Corrado Priora. L’intera città è attonita. Tutta la Croce Rossa del Piemonte e tutta la comunità di Crescentino si stringono con affetto alla moglie, alla famiglia e agli amici in questo momento di grande dolore. Corrado era con noi per un’iniziativa di solidarietà, e vogliamo ricordarlo con gratitudine per il suo impegno e la sua partecipazione. Siamo intervenuti immediatamente, facendo ogni sforzo possibile per rianimarlo. Non ho parole. Ciao Corrado!”
Anche la Nazionale Italiana Sindaci, presente in campo al momento della tragedia, ha dedicato un pensiero al calciatore scomparso: “Con dolore la Nazionale Italiana Sindaci si stringe in un forte abbraccio alla famiglia di Corrado Priora, un uomo e un calciatore che oggi era in campo per il torneo a Crescentino, capitano delle Vecchie Glorie. Il tempestivo intervento dei soccorsi e il trasporto in ospedale non sono stati sufficienti a salvargli la vita. Il nostro pensiero va alla famiglia e ai compagni di squadra. Ciao Corrado ”
La partita è stata interrotta immediatamente. I presenti, sotto choc, si sono stretti in un abbraccio silenzioso, mentre le autorità raccoglievano le prime testimonianze e cercavano di fare chiarezza sull’accaduto. I medici non escludono che Corrado possa essere stato vittima di un infarto fulminante, ma sarà eventualmente l’autopsia a confermarlo.
Il campo sportivo è rimasto vuoto, ma colmo di un’assenza che pesa. Le bandiere arrotolate, i palloni fermi, le pettorine ripiegate sugli spalti. Tutto fermo, tutto silenzioso, come il rispetto che si deve a un uomo che ha dato tanto, fino all’ultimo respiro.
Corrado Priora è morto facendo ciò che amava: giocare, ridere, lottare per una causa giusta. Non servono retoriche quando se ne va così: basta ascoltare le lacrime di chi lo conosceva, il silenzio carico di dolore di una comunità che ora si stringe attorno alla sua famiglia, e quel campo di calcio, che per un giorno, non ha più avuto voglia di giocare.
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