Cerca

Lutto

Addio a Salvatore Cacace, l'uomo che sapeva fare squadra dentro e fuori dal campo

Si è spento all'età di 67 anni, stroncato dalla malattia. Vice presidente della sezione locale degli Arbitri, si era candidato anche alle ultime elezioni comunali

Addio a Salvatore Cacace, l'uomo che sapeva fare squadra dentro e fuori dal campo

Addio a Salvatore Cacace, l'uomo che sapeva fare squadra dentro e fuori dal campo

Se n’è andato Salvatore Cacace, stroncato da un male che non gli ha lasciato scampo. Ha lottato con dignità, fino all’ultimo, circondato dall’amore di chi non avrebbe mai voluto lasciarlo andare. Oggi, lunedì 10 marzo, nel letto di casa sua, ha chiuso gli occhi per sempre, accanto a Maria, la moglie di una vita, ai figli Alessandro e Simone, e all’adorato nipote Diego. Avrebbe compiuto 68 anni il 1° maggio.

Era un uomo di passioni. Il calcio, la musica, la giustizia. Campano di origini, classe 1957, aveva dedicato la sua vita al lavoro e allo sport. Impiegato del Ministero presso il Tribunale di Torino prima, poi quello di Chivasso, aveva sempre portato con sé quel senso del dovere che lo caratterizzava. Ma il suo cuore batteva per l’arbitraggio, e in particolare per la sezione AIA “Angelo Bottero” di Chivasso, di cui è stato presidente e per lungo tempo vice di Livio Sasanelli, amico fraterno che oggi fatica a trovare le parole per la sua scomparsa.

Salvatore Cacace con Tullio De Piscopo

Salvatore aveva fatto squadra ovunque. Sul campo, nella vita, tra gli amici. Non era solo un arbitro, era un punto di riferimento. Aveva giocato a calcio a livello amatoriale, aveva arbitrato anche l’Hockey su pista, ma soprattutto aveva lasciato un segno nella crescita degli arbitri della sua sezione. Beppe Panetta, che con lui aveva condiviso anni di designazioni, lo ricorda con emozione: “Salvatore aveva introdotto l’abitudine dei raduni sezionali all’estero: Croazia, Slovenia, Spagna, Slovacchia. Per vent’anni, ogni settembre, c'era l'appuntamento fisso con il nostro team building: il piacere di stare insieme, di fare gruppo. Ai raduni lui portava la chitarra e la sera si cantava tutti insieme le canzoni di Dalla, Pino Daniele... Da qualche tempo, a causa della malattia, non riusciva più a venire in sezione”.

L’ultima sua apparizione pubblica risale a marzo 2024, in occasione della visita a Chivasso del presidente nazionale dell’AIA, Carlo Pacifici. Non ha mai lasciato davvero la sua sezione, nemmeno quando il fisico gli imponeva il contrario.

La sua passione per la giustizia lo aveva portato a impegnarsi anche in politica: nel 2022 si era candidato alle elezioni comunali di Chivasso nella lista “Noi per Chivasso” di Adriano Pasteris, a sostegno di Claudio Castello. Proprio Pasteris lo ricorda con affetto: “Una persona splendida, gentile, un amico capace di ascoltare e di supportare nel momento del bisogno con un infinito buon senso. Ricordo il suo entusiasmo con cui parlava del suo impegno nel settore arbitrale, della valenza formativa che gli attribuiva. Un uomo mai sopra le righe, un prezioso collaboratore dell’assessore che lo ha voluto nel suo staff. Un uomo indimenticabile”.

E lo sarà davvero. Indimenticabile. Per chi lo ha conosciuto, per chi ha condiviso con lui una partita, un viaggio, una canzone suonata alla chitarra. I funerali si terranno giovedì 13 marzo alle ore 10.30 nella Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta (Duomo). Chivasso si prepara a salutare un uomo che ha dato tanto.

Con gli arbitri di Chivasso e il presidente nazionale dell'AIA, nel marzo 2024

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori