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Carnevale di Ivrea
03 Marzo 2025 - 11:16
“Appena ho visto i cavalli virare verso sinistra ho spinto tutti contro il muro. Poteva essere una tragedia, ma fortunatamente ce la siamo cavata con due piedi schiacciati” ha commentato Giacomo, un turista che ieri pomeriggio ha assistito per la prima volta alla storica battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea.
Giacomo si trovava al limite della zona franca di via Palestro, all’angolo con piazza Ottinetti, durante la prima battaglia tra gli aranceri degli Scacchi e degli Arduini e i carri da getto. Uno di questi, giunto alla fine della piazza, ha perso il controllo dei due cavalli, virando verso il muro di sinistra e investendo due persone, tra cui un amico di Giacomo.
Fortunatamente i cavallanti hanno ripreso subito il controllo, evitando che questo evento si trasformasse in tragedia. Quello che rimane, però, sono due piedi schiacciati dagli zoccoli di questi animali, che sono tutt’altro che leggeri.
Le due persone, anche loro turisti sono state accompagnate nel prato di fronte alla Dora Baltea dai loro amici. Qui sono state visitate dal personale medico, che ha lasciato loro due borse di ghiaccio istantaneo. Dalle testimonianze dei feriti sembra che nessuno dei due abbia qualcosa di rotto, solo gonfiore causato dall’impatto con gli zoccoli.
Questo episodio riapre il dibattito che ogni anno si accende intorno al benessere dei cavalli che trainano i carri da getto. Gli attivisti denunciano condizioni di maltrattamento per i cavalli, che devono trascorrere intere giornate in mezzo a molte persone, venendo ripetutamente colpiti dalle arance. Inoltre, i cavalli sono costretti a sfilare su un tappeto di arance schiacciate, con il rischio di scivolare o di perdere il controllo, come successo ieri.
Per questo motivo, ai margini del Carnevale si è svolto un presidio organizzato dal Fronte animalista, Avi, Associazione vegani italiani e dal movimento No mattatoio di Milano, che hanno utilizzato cartelli e slogan per esprimere le proprie posizioni di dissenso. Gli attivisti, che da tempo si mobilitano contro questa pratica, ci tengono a sottolineare che non hanno nulla contro il Carnevale. Propongono di utilizzare i trattori al posto degli animali. In questo modo, il senso della tradizione non verrebbe perso, ma i cavalli non dovrebbero più subire le conseguenze del puro divertimento degli esseri umani.
A questa proposta si potrebbe obiettare che i trattori non avrebbero facile accesso alle strade e alle piazze del centro storico e sarebbero molto pericolosi per le migliaia di persone che ogni anno giungono a Ivrea da tutta Europa, qualcun persino dal Giappone e dall'Australia.
Suggerire i trattori è un po' come dire di "chiudere" con la battaglia delle arance.
Si tratta evidentemente di una questione cruciale che, per alcuni, rimane aperta. E' possibile trasformare la tradizione senza perderne il senso? Ci sa tanto di no!
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