Anni di violenze e isolamento: uomo accusato di aver soggiogato madre e figlia

Un caso di abusi e maltrattamenti ha portato all'arresto di un uomo di 50 anni ad Asti, accusato di aver sottoposto a violenze fisiche e psicologiche per anni la figlia della sua ex compagna, oggi maggiorenne. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Asti e le indagini, coordinate dalla Procura, non sono ancora concluse.

Secondo gli inquirenti, la ragazza avrebbe subito abusi fin dall'età di dodici anni, mentre anche la madre sarebbe stata vittima di maltrattamenti e riduzione in schiavitù. L'uomo avrebbe sfruttato la loro condizione di fragilità, imponendo loro un isolamento sociale e costringendole a una vita segnata da terrore e sofferenza. La giovane, oggi adulta, ha raccontato agli inquirenti anni di soprusi e violenze, subiti senza possibilità di fuga. Anche la madre, rimasta vittima di minacce e coercizioni, non era in grado di ribellarsi all’uomo, che avrebbe esercitato su di loro un controllo totalizzante.

A cambiare il corso degli eventi è stato l’intervento di una persona che, dopo aver conosciuto casualmente madre e figlia alcuni mesi fa, si è accorta della situazione e ha deciso di aiutarle. Grazie al suo supporto, le due donne sono riuscite a liberarsi dal controllo dell'uomo e a chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Questo gesto ha segnato l'inizio di un’indagine approfondita, durante la quale sono state raccolte numerose testimonianze e sono state effettuate perquisizioni che hanno confermato il quadro di violenze, coercizioni e isolamento. Gli inquirenti hanno accertato che le vittime vivevano in condizioni di sopraffazione psicologica e fisica costante, senza alcuna libertà personale.

Durante l’interrogatorio di garanzia, l’arrestato si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice. Gli investigatori stanno ora analizzando ulteriori elementi per comprendere se vi siano stati precedenti episodi di violenza o eventuali altre vittime. L’uomo si trova attualmente detenuto presso il carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove rimarrà in attesa degli sviluppi del procedimento giudiziario. La Procura di Asti proseguirà con gli approfondimenti investigativi, mentre le due vittime stanno ricevendo supporto psicologico per superare il trauma vissuto. L'attenzione delle autorità resta alta per garantire loro protezione e giustizia.

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