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Verolengo
01 Ottobre 2024 - 08:34
Si chiamava "Boh". E' morto impallinato da un cacciatore. Il dolore della sua famiglia
Il suo nome era "Boh" e in tanti gli volevano bene.
Mercoledì 25 settembre è scomparso, in una giornata che sembrava come tante altre, ma che si è trasformata in un incubo per una famiglia residente in una tranquilla casa di campagna.
Amanti della natura e devoti alla cura degli animali, i proprietari vivevano circondati da numerosi amici a quattro zampe. Alcuni erano stati salvati dalla strada, altri trovavano una nuova casa grazie alla generosità della padrona, conosciuta in tutto il paese per i suoi numerosi salvataggi. Mai avrebbe immaginato che quella mattina avrebbe segnato l'inizio di una tragedia.
Tutto è cominciato con un rumore improvviso e inquietante: il suono di colpi di fucile. Spari, in rapida successione, hanno riecheggiato nell'aria, fino a che alcuni pallini non si sono conficcati sulla ringhiera del balcone, a pochi metri dalla porta d’ingresso.
Sconvolta, la donna ha avvisato i familiari, che si sono precipitati all’esterno per capire cosa stesse accadendo. La scena che si sono trovati davanti era surreale: due cacciatori, con i fucili in mano, sparavano a pochi passi dalla casa, apparentemente incuranti della vicinanza delle abitazioni e della presenza di vite umane e animali.
Nessuno avrebbe potuto immaginare che, in quel preciso momento, la tragedia si era già consumata.
Due giorni dopo, un vicino ha informato la famiglia di aver trovato il corpo senza vita di un gatto. Con il cuore in gola, la padrona di casa è corsa sul luogo indicato. Non c’erano dubbi: era Boh, il loro amato micio, ucciso dai colpi sparati senza alcuna precauzione.
Con voce tremante e un dolore profondo, la donna ha voluto condividere il suo strazio: “Ti abbiamo salvato, accudito, curato, accolto come uno di famiglia... E poi sono arrivati due omuncoli con un fucile in mano, convinti di essere dei piccoli dèi. Hanno sparato come se non ci fosse un domani, e ti hanno ucciso, come se fossi solo un bersaglio. Sì, sono venuti qui, a casa tua, per toglierti la vita. Buon ponte, Boh, loro hanno deciso per te, per noi. Ma il Karma farà il suo corso, te lo prometto.”
Oltre alla perdita del gatto, la famiglia riflette amaramente su quanto accaduto. La donna, madre di una bambina di appena un anno e mezzo, non può fare a meno di pensare a cosa sarebbe successo se la piccola fosse stata nei paraggi al momento degli spari. Quella che già appare come una tragedia avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di ancora più devastante.
Il povero Boh ha perso la vita in modo crudele, ma questo episodio non può e non deve essere dimenticato. La famiglia ha già sporto denuncia, sperando che chi ha commesso questo gesto paghi per la propria irresponsabilità. Questa volta la caccia ha oltrepassato ogni limite di sicurezza e buon senso, e la domanda rimane: quanto ancora si dovrà aspettare perché episodi simili non si ripetano più?
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