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Cronaca
20 Settembre 2024 - 00:15
La lite è scoppiata per un furgone che ostruiva l'ingresso alla Casa delle Donne
Sembra un episodio di ordinaria inciviltà, ma dietro c’è qualcosa di molto più grave.
Il 10 settembre, una volontaria dello sportello antiviolenza della Casa delle Donne di Cuorgnè ha trovato l’ingresso del centro bloccato da un furgone stracolmo di vecchi mobili e rifiuti. Dopo aver cercato invano il proprietario, la volontaria ha chiamato i vigili urbani che, una volta intervenuti, hanno sanzionato il veicolo. Fin qui, tutto nella norma, o quasi. Ma la situazione è rapidamente degenerata.
Il proprietario del furgone, infatti, è apparso come una furia, aggredendo la donna con urla e insulti, e seguendola fino all’interno della sede con una tale violenza che ha persino scardinato la porta.
Sul posto sono intervenuti i vigili urbani
Un gesto che la dice lunga sul livello di rabbia e aggressività in circolazione. Solo la calma e la fermezza della volontaria hanno impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. Ma l’uomo non si è fermato qui: le ha anche promesso rappresaglie, prima di andarsene.
Il tutto sotto gli occhi impassibili di negozianti e passanti che, fino a poco prima, erano stati pronti a darle supporto, ma che si sono volatilizzati al primo accenno di problemi.
E i vigili? Anche loro, dopo aver multato il furgone, hanno deciso che il loro compito era finito lì, lasciando la donna sola a fronteggiare una situazione potenzialmente pericolosa.
Non sorprende che, riflettendo su quanto accaduto, la volontaria abbia pensato alle donne che si rivolgono allo sportello, spesso già fiaccate da un sistema che le ignora o le lascia sole nei momenti più difficili. “Ecco perché è giusto quello che faccio”, ha concluso, riaffermando con forza la sua missione in un contesto che, troppo spesso, sembra sordo alle richieste di aiuto.
A denunciare l’accaduto è stata la pagina Facebook La Casa delle Donne Ivrea, che ha voluto rendere pubblica questa vicenda per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di non restare indifferenti di fronte a episodi di violenza e prevaricazione.
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