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Cronaca

Dramma della disperazione: spara al figlio disabile e alla moglie, poi si uccide

A trovare i tre corpi è stato il fratello della donna, 66 anni, collaboratrice scolastica

Dramma della disperazione: spara al figlio disabile, alla moglie e poi si uccide

Una tragedia familiare senza precedenti ha sconvolto la piccola comunità di Rivalta Bormida, nell'Alessandrino. Luciano Turco, 67 anni, ha ucciso il figlio disabile e la moglie con un colpo di pistola, prima di rivolgere l'arma contro se stesso e togliersi la vita. Il dramma si è consumato nell’abitazione di famiglia in via Oberdan, dove i corpi sono stati scoperti questa mattina, 20 agosto.

La vicenda ha scosso profondamente il paese. Le indagini sono in corso, e sul posto sono intervenuti il pubblico ministero, la scientifica dei carabinieri e il medico legale, per effettuare i rilievi e cercare di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi.

I corpi sono stati trovati dal fratello della donna, Pinuccia Rocca, 66 anni, collaboratrice scolastica. L'uomo, che disponeva delle chiavi dell'abitazione, si era recato a casa della sorella preoccupato dal fatto che nessuno rispondesse alle sue chiamate. Quando è entrato, ha fatto la terribile scoperta: il figlio della coppia, Daniel Turco, 44 anni, era stato ucciso sulla sua sedia a rotelle, mentre i corpi di Pinuccia e Luciano giacevano nelle vicinanze.

La pistola utilizzata da Luciano Turco era regolarmente denunciata. Gli inquirenti ipotizzano che l'omicidio-suicidio sia avvenuto probabilmente già nella tarda mattinata di ieri, 19 agosto, approfittando del fatto che la badante di Daniel non era presente in casa.

Tensioni e Difficoltà Familiari

Dietro questo gesto estremo si cela una storia di tensioni e difficoltà che affliggevano la famiglia da circa vent'anni, da quando cioè Daniel aveva subito un grave incidente in motocicletta che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle. Una situazione difficile, che aveva portato a una separazione tra Luciano e Pinuccia, pur continuando a condividere la gestione del figlio.

Luciano Turco, che risiedeva nell'Ovadese, si recava spesso a Rivalta Bormida per assistere Daniel, nonostante la separazione dalla moglie. La convivenza forzata e le difficoltà quotidiane nel gestire la disabilità del figlio sembrano aver creato un clima di esasperazione che potrebbe aver portato Luciano a compiere l'estremo gesto.

Le autorità stanno cercando di chiarire i dettagli e il contesto di questa tragedia. I carabinieri stanno lavorando per capire se vi fossero segnali premonitori di un gesto così disperato, sebbene finora non siano emerse indicazioni in tal senso. Il pubblico ministero ha disposto l'autopsia sui corpi delle tre vittime, nella speranza di ottenere ulteriori elementi utili alle indagini.

Il Dolore di una Comunità Sconvolta

Rivalta Bormida è una piccola comunità dove tutti si conoscono, e la notizia ha gettato il paese nello sconforto. “È una tragedia che ci lascia senza parole,” ha commentato un residente del luogo, visibilmente scosso. La famiglia Turco era conosciuta e rispettata, e l’accaduto ha colpito profondamente tutti.

Il sindaco del paese ha espresso il suo cordoglio per la tragedia, dichiarando: “Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande. Siamo vicini ai parenti delle vittime e faremo tutto il possibile per sostenere chi è rimasto in questo momento di immenso dolore.”

Questa tragica vicenda solleva interrogativi profondi sulla fragilità umana e sulle difficoltà che molte famiglie affrontano nel silenzio delle loro case. La comunità di Rivalta Bormida è ora chiamata a fare i conti con le conseguenze di un dramma che ha portato via tre vite, lasciando dietro di sé solo dolore e domande senza risposta.

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