Cerca

Cuorgnè

Voleva esorcizzare il nipote: ecco chi è l'Imam del Canavese arrestato per la morte del 43enne di Salassa

Il tragico rituale risale al 10 febbraio scorso. Nei guai anche l'ex coniuge della vittima e il fratello

Cuorgnè

L'Imam di Cuorgnè

Tra i fermati per l'omicidio di Salassa, in Canavese, scoperto dai carabinieri della compagnia di Ivrea, c'è anche l'imam di Cuorgnè, un 52enne originario del Marocco, Abdelrhani Lakhrouti, figura di riferimento della comunità islamica della zona.

Abdelrhani Lakhrouti è l'uomo che avrebbe condotto il rituale dell'esorcismo che ha costretto il nipote, Lakhrouti Khalid, 43 anni, di Salassa, a ricorrere alle cure ospedaliere. Nipote che poi è deceduto in un macabro rituale il cui tragico epilogo è avvenuto in un appartamento di Salassa, il 10 febbraio scorso.

Oltre all'imam, recluso nel carcere di Aosta e assistito dagli avvocati Valeria Ceddia e Alessandro Di Mauro, sono stati arrestati anche il fratello della vittima, Lakhrouti Nourdinne, e posta agli arresti domiciliari l'ex coniuge della stessa, Sara Kharmiz. Entrambi vivono a Salassa, mentre l'Imam è di Cuorgnè. Sono tutti originari del Marocco.

I carabinieri di fronte all'abitazione di Salassa

Durante le indagini, è emerso che Lakhrouti aveva eseguito l'esorcismo sul nipote almeno in due occasioni, nonostante avesse inizialmente negato di essere in grado di compiere tali pratiche.

Il motivo dell'esorcismo, secondo quanto dichiarato dall'imam ai carabinieri, era la convinzione che il nipote fosse indemoniato, addirittura affermando che il demone avesse richiesto "Dammi tua moglie".

Lakhrouti ha raccontato di aver posato una mano sulla fronte del nipote e di aver recitato versetti del Corano per esorcizzarlo.

Dopo la morte del 43enne, i tre indagati hanno tentato di ostacolare le indagini e di trasportare il corpo in Marocco. In un primo tempo la causa era stata attribuita a un'overdose. L'esito dell'autopsia ha stabilito che la causa del decesso è avvenuta per soffocamento.

L'Imam di Cuorgnè è molto attivo sui social. Sul profilo Facebook di Lakhrouti figura una foto del Burj Khalifa a Dubai, colorato con i toni della bandiera marocchina, a simboleggiare le sue origini. Sui social, inoltre, sono presenti numerosi video dell'imam mentre recita preghiere e legge il Corano, testimonianza della sua attività religiosa nella comunità.

Dopo la notizia dei tre fermi è stata rinviata la manifestazione 'Iftar street', promossa dalla Comunità islamica canavesana e dal Comune di Cuorgnè per "invitare tutta la cittadinanza a condividere lo spirito" del Ramadan, "i suoi riti, i suoi sapori e il suo spirito".

L'Iftar è il pasto serale consumato dai musulmani che interrompe il digiuno quotidiano durante il mese del Ramadan. L'incontro era previsto nel piazzale dell'ex Manifattura ed è stato annullato su iniziativa della Comunità islamica canavesana.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori