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Cronaca
14 Marzo 2024 - 05:59
In una vicenda che sembra tratta da un romanzo di spionaggio, uno smartphone rubato a bordo di un autobus della GTT a Torino ha compiuto un viaggio inaspettato, finendo nelle mani di un uomo in partenza per Casablanca. La proprietaria del dispositivo, una donna torinese, si è ritrovata involontariamente al centro di una storia degna di un thriller moderno.
Il furto, avvenuto nel cuore pulsante della città non ha spezzato lo spirito di determinazione della donna. Grazie all'astuzia tecnologica ha attivato l'applicazione per localizzare il suo telefono, scoprendo inizialmente che il suo fedele compagno digitale si trovava nell'area del vivace mercato di Porta Palazzo, per poi seguire le sue tracce fino all'aeroporto 'Sandro Pertini' di Caselle.
L'intuizione e la tecnologia hanno portato la polizia aeroportuale ad un'azione tempestiva: un uomo, di 44 anni e origini marocchine, in procinto di lasciare il suolo italiano alla volta del Marocco, si è distinto per il suo comportamento sospetto. La tensione si è tagliata con un coltello quando l'uomo, sorpreso dalla presenza delle forze dell'ordine, ha cercato rifugio nei bagni, luogo di un breve e frettoloso scambio di battute con altre figure già note agli agenti.
La perquisizione ha rivelato un vero e proprio tesoro nascosto: sei iPhone, tra cui quello rubato alla donna, altri due dispositivi sottratti nelle scorse settimane, nove confezioni di profumo e tre paia di occhiali da sole griffati. Un bottino che trasforma un semplice viaggio in una trama di criminalità internazionale.
L'uomo è stato denunciato per ricettazione, e mentre gli oggetti recuperati raccontano storie di viaggi mai compiuti e incontri mai avvenuti, questa vicenda sottolinea l'importanza delle tecnologie moderne nella lotta contro il crimine. Un smartphone rubato ha riunito due continenti in una narrazione che dimostra come, anche nell'era digitale, la giustizia possa avere l'ultima parola.
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