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Borgofranco d'Ivrea
11 Febbraio 2024 - 19:31
I ladri erano in camera da letto
Incubo ladri. Non si arresta l'ondata di furti nelle case di Borgofranco D'Ivrea, Baio Dora e Lessolo che da alcuni giorni sta togliendo il sonno a tutti gli abitanti della zona.
Cinque, sei furti a notte e abitazioni "visitate" anche due volte. Ma quel che più spaventa è la spregiudicatezza con cui questi individui agiscono. La maggior parte dei furti, infatti, sono stati messi a segno nonostante ci fossero persone nelle case.
Una disavventura vissuta anche dal consigliere comunale, capogruppo di maggioranza, Luca Quacchia che nella notte tra venerdì e sabato si è ritrovato due persone a volto coperto aggirarsi nella sua camera da letto.
"In camera da letto c'eravamo io e mia moglie - racconta -. Nella loro cameretta dormivano i nostri figli di 6 e 8 anni. Abbiamo sentito un rumore, ma non ci siamo subito allarmati. Con due bimbi in casa è normale sentire dei rumori di notte. Subito dopo, però, abbiamo sentito scendere le scale e così abbiamo capito cosa stesse succedendo".
Il consigliere comunae capogruppo di maggioranza, Luca Quacchia
Quel che il consigliere racconta è quanto di più simile ad un incubo possa esserci: "Mi sono alzato e mi sono trovato faccia a faccia con due individui con il volto coperto da un passamontagna. Sono subito fuggiti. Io ho afferrato una torcia e gliel'ho puntata contro. Loro, prima, hanno cercato di nascondersi al pian terreno, poi sono scappati tagliando per i prati. Li ho inseguiti sempre con la torcia in mano e a quel punto hanno abbandonato la borsa di mia moglie con dentro la refurtiva continuando a correre verso via Monterosa. Lì probabilmente c'erano dei complici ad aspettarli in auto".
Nel frattempo in via Pozzo, dove il consigliere vive con la sua famiglia, arrivano i carabinieri: "Li abbiamo chiamati subito e in tre minuti una pattuglia era già a casa nostra. Probabilmente erano in giro. Subito dopo è arrivata una seconda pattuglia di rinforzo. Abbiamo provato ad inseguirli. Io sono nato a Borgofranco e di questi posti conosco ogni anfratto, ma nel frattempo si sono dileguati. Spariti".
La famiglia Quacchia non è stata l'unica a vivere questa terribile esperienza in questi giorni: "Mentre sporgevo denuncia dai carabinieri di Settimo Vittone sono arrivate altre persone. Almeno cinque o sei quelle che ho visto io".
La cosa più preoccupante è che in certi casi i ladri sono anche tornati: "Una mia collega che vive in via dei Mulini mi ha detto che martedì scorso i ladri le sono entrati in casa e venerdì notte nei garage. Non si può vivere così è un incubo" si sfoga Quacchia.
I cittadini nelle scorse ore hanno iniziato ad organizzarsi per contrastare questo assedio. E' stata fatta una chat su whatsapp con la quale gli abitanti di Baio Dora e di Borgo Franco comunicano segnalando qualsiasi stranezza. Ma ci sono anche dei gruppi che si stanno organizzando per fare delle vere e proprie ronde.
Nel messaggio mandato sulla chat si legge: "Noi a Baio abbiamo formato un gruppo whatsapp che sta diventando sempre più numeroso in cui comunichiamo qualsiasi cosa sospetta ci sia nel paese. Proprio stasera una famiglia ha chiesto aiuto mentre aveva i ladri in casa e tutti quelli che potevano sono corsi sul posto a dare un contributo. In questi casi vi posso garantire che si capisce quanto sia unito un paese. Ora stiamo organizzando delle ronde notturne per quanto possibile perché purtroppo sappiamo che le forze dell’ordine fanno quello che possono".
Il sindaco Fausto Francisca è tra gli abitanti che si sono trovati inseriti nella chat: "Non è stata un'iniziativa dell'amministrazione comunale - spiega -. Capisco i cittadini che stanno cercando di fare qualcosa per aiutare le forze dell'ordine a tenere sotto controllo la situazione. Baio Dora è una comunità molto unita, compatta. Fino alla chat credo che abbiano fatto bene. Per quanto riguarda le ronde, invece, sono più scettico".
Il sindaco Fausto Francisca è preoccupato
L'invito del sindaco è quello di segnalare qualsiasi cosa, scattare fotografie, comunicare con le forze dell'ordine: "La mobilitazione è scattata ovunque in paese. Insieme otterremo il risultato che ci prefiggiamo: vivere serenamente in un paese tranquillo".
Della stessa opinione Luca Quacchia che è un carabiniere in congedo: "Ben venga il gruppo whatsapp. La comunicazione in questi casi è importante ed è uno strumento di auto alle forze dell'ordine. Le ronde, invece, mi lasciano perplesso. Si rischia una caccia alle streghe con il pericolo di linciaggi. E tutto questo scatena un ulteriore problema di ordine pubblico".
La paura però è tanta: "Sabato sera avrei dovuto prestare servizio ad Ivrea con il gruppo dei carabinieri in congedo, ma mia moglie e i nostri figli erano troppo spaventati. Mi hanno chiesto, così di restare a casa. I bimbi sono terrorizzati e l'idea che possano ritornare mette davvero molta inquietudine".
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