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Scritta satanista sul muro di una Chiesa in Canavese

Trovata da don Loris Cena, che ha subito sporto denuncia ai carabinieri

Caluso

Spunta l'ombra del satanismo su un atto vandalico contro la Chiesa di San Calocero a Caluso

Una scritta satanista è comparsa nella notte tra martedì e mercoledì scorsi sulla facciata di una Chiesa del Canavese.

E’ successo a Caluso, sul capitello della parrocchiale di San Calocero, imbrattato con dello spray di vernice nera, una croce al contrario e la scritta “Hell”, uno dei simboli del satanismo.

A denunciare l’accaduto è il parroco della cittadina canavesana, don Loris Cena, che quando ha aperto il portone della Chiesa, intorno alle 8 del mattino di mercoledì, ha fatto la scoperta tutt’altro che piacevole. 

Ci sono rimasto molto male - spiega don Loris Cena, raggiunto telefonicamente -. E’ un atto che mi ha lasciato sbalordito: sono subito andato dai carabinieri a sporgere denuncia contro ignoti per vilipendio alla religione”.

Don Loris ha poi chiamato un decoratore ed ha fatto rimuovere la scritta.

Non sarà facile però, per le forze dell’ordine, identificare gli autori: in zona non ci sono telecamere di videosorveglianza e non ci sarebbero nemmeno testimoni.

Il parroco don Loris Cena

L’hanno fatto sicuramente dopo la mezzanotte - aggiunge il parroco -. Sono a Caluso da dieci anni ormai e, francamente, non mi era mai capitata una cosa simile e non pensavo che potesse capitare nella nostra comunità. Non so dire se possa essere l’opera di qualche satanista, di certo però posso dire che è qualcuno che al mattino dopo non ha nulla da fare se di notte va in giro ad imbrattare in questo modo una Chiesa”.

Quella di San Calocero è l’unica chiesa calusiese che è stata colpita. Mentre i carabinieri indagano, però, la mente non può non andare ai fatti del 2014, quando venne profanata una tomba al cimitero di Rodallo di Caluso.

Anche lì si pensò subito al satanismo. 

Nell’aprile di quasi dieci anni fa vennero trovati una tomba scoperchiata e con il marmo danneggiato. Un’altra, quella della famiglia di Giacomo Actis, con un vetro infranto da una pietra e i sensori del cancello automatico spaccati. 

Gli articoli di giornale dell'epoca

Chissà che cosa voleva fare chi fece irruzione di notte nel cimitero della frazione calusiese. “Ladri di rame? Suvvia, qui volevano fare qualcos’altro...”, commentò la gen- te che vive in quest’abitato nelle campagne calusiesi. 

Ad accorgersi della profanazione, alcuni cittadini che avvertirono i carabinieri della stazione di Caluso.

Sei anni prima altri gravi episodi di profanazione avevano interessato i cimiteri di Caluso, di Candia, di Mazzè e di Orio, ma si era poi scoperto che, a parte il caso di Orio, ad agire era stato un calusiese, sofferente di disturbi mentali.

"Nel centro nord c’è un vero e proprio allarme-satanismo, le sette virtuali sul web possono diventare reali". L’avvertimento arriva dall’esorcista e sacerdote di frontiera don Aldo Buonaiuto, animatore del Servizio AntiSette della comunità Papa Giovanni XXIII, ente internazionale di diritto pontificio fondato da don Oreste Benzi e diffuso in tutto il mondo.

Secondo gli ultimi dati che si trovano in rete del Servizio AntiSette della Comunità Giovanni XXIII, che ha anche un numero verde, le richieste di aiuto sono oltre le 1.500.

L'Osservatorio segnala che, se le cosiddette 'psicosette', centri spirituali che si presentano come sostegno al miglioramento del sé ma che nascondono dinamiche di soggiogamento psicologico, si confermano il fenomeno più diffuso (41% del totale delle sette): negli anni si è registrata "una crescita dei culti estremi, satanismo, spiritismo, stregoneria", che rappresentano attualmente una setta su tre.

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