Cerca

Cronaca

Quattro dirigenti di Edison indagati per la morte dell'operaio caduto nel canale della centrale idroelettrica

Non avrebbero attuato tutte le procedure di sicurezza necessarie

Quattro dirigenti di Edison indagati per la morte dell'operaio caduto nel canale della centrale idroelettrica

Sette persone sotto indagine, con la Edison che viene citata come ente responsabile dell'aspetto amministrativo legato all'illecito. 

La procura di Ivrea ha ufficialmente concluso le proprie indagini in merito al tragico decesso di Claudio Giovannino, un operaio di 51 anni proveniente da Donnas, trovato senza vita a Montalto Dora, all'interno del canale che circonda la centrale idroelettrica di Quassolo, il 19 luglio 2021. Stando alle ricostruzioni, Giovannino quel giorno stavo svolgendo alcuni lavori di rimozione delle erbacce lungo le sponde del canale, utilizzando un decespugliatore portatile.

Alessandro Gallo, procuratore, ha emesso accuse di cooperazione colposa in omicidio nei confronti di Diego Chiavenuto, titolare della società Giardinord, che aveva il contratto per la manutenzione delle aree verdi all'interno della centrale di Quassolo. 

L'accusa coinvolge anche la moglie di Chiavenuto, proprietaria della società agricola La Cascinetta dalla quale l'operaio era stato distaccato. 

E non è finita qui. Sono indagati anche quattro dirigenti della Edison - Marco Stangalino, Roberto Barbieri, Stefano Missinato e Matteo Spada - accusati insieme al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'azienda, Davide Costanzo. 

Tutti i soggetti coinvolti sono stati indagati per violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che spaziano dalla mancanza di informazioni dettagliate sui rischi specifici associati all'attività svolta da Giovannino, fino alla carenza di procedure adeguate per prevenire incidenti come cadute e annegamenti.

Nel corso dell'attuale procedura legale, che ha appena concluso la fase preliminare, l'avvocato Massimo Pellicciotta ha difeso strenuamente i dirigenti di Edison: "È importante sottolineare che altri colleghi si uniranno a me nella difesa, con l'obiettivo di dimostrare la completa infondatezza delle accuse. Edison Spa ha sempre prestato la massima attenzione alla sicurezza sul luogo di lavoro, investendo notevoli risorse economiche e sforzi per garantire i massimi standard di prevenzione degli incidenti". 

Il procuratore, nel contestare la responsabilità amministrativa dell'Edison, fa riferimento alla presunta ricerca di risparmi nella scelta di procedure di lavoro meno sicure rispetto a quelle che avrebbero potuto essere adottate per la manutenzione ordinaria.

Mentre la famiglia di Giovannino si costituirà parte civile, il 51enne di Donnas è stato descritto come un operaio esperto e prudente da tutti coloro che lo conoscevano, e conduceva una vita riservata, insieme alla moglie e al figlio.

Al tempo, alla notizia della sua scomparsa, le autorità competenti avevano immediatamente avviato le operazioni di ricerca e soccorso. I vigili del fuoco di Ivrea, i carabinieri di Settimo Vittone e i tecnici dello Spresal vennero coinvolti nella ricerca: fu addirittura necessario abbassare il livello dell’acqua per dragare il canale. Le speranze di ritrovare Giovannino vivo, fin da subito, furono scarse: all’interno del canale, infatti, mancavano punti d’appoggio o scale che avrebbero potuto consentire all’operaio di risalire e, in caso, salvarsi la vita.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori