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Strage di Brandizzo

Il parroco di Brandizzo: "Ho detto alla moglie di Sorvillo che la parrocchia c'è"

Durante l'omelia domenicale il sacerdote ha parlato dell'incidente di mercoledì: "Questa tragedia è troppo forte"

Brandizzo

Giuseppe Sorvillo e, a lato, il parroco di Brandizzo, don Mario

La chiesa di San Giacomo Apostolo a Brandizzo era gremita questa mattina.

Erano molti i fedeli che non riuscivano a trattenere le lacrime quando il parroco don Mario Perlo, nella sua omelia, ha parlato dell'incidente ferroviario in cui hanno perso la vita cinque operai.

"La sofferenza e la croce appartiene a chi lo segue, dice Gesù. La nostra fede può diventare un tormento - afferma don Mario - Credo che la tragedia di Brandizzo sia per tutti noi un momento forte".

Una delle vittime, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, viveva in città, non lontano da dove è avvenuta la tragedia.

"Come parroco mi sono chiesto cosa posso proporre ai cristiani di Brandizzo - continua don Mario -. Sono stato dalla famiglia di Giuseppe Sorvillo. La casa era piena di parenti. Ho detto a Daniela, sua moglie, che la parrocchia c'è, è presente".

"Beppe, lo vedevamo qui, portava le figlie al catechismo. Il Comune ha aperto una sottoscrizione in denaro per sostenere la famiglia dov'è venuta a mancare la fonte di reddito - aggiunge - Vi invito ad aderire perché l'unione fa la forza. Noi facciamo la nostra parte per questa famiglia, il resto lo farà la magistratura", ha concluso così l'omelia don Mario.

"Era una persona stupenda, un gran lavoratore,
un padre di famiglia spettacolare
"

A dirlo è un amico di Giuseppe Sorvillo, uno dei cinque operai travolti da un treno nella notte tra mercoledì e giovedì, mentre lavoravano sui binari.

C'è un altro amico con lui, che non riesce a parlare, annuisce soltanto e ha un mazzo di fiori.

Cerca il nome del suo amico, sui mazzi già davanti alla stazione, vuole metterlo accanto a quelli per il suo Giuseppe.

Un terzo amico sorride all'espressione "gran lavoratore" e aggiunge: "Eh sì, dovevano andare a lavorare anche ieri e oggi, lui lavorava di sabato e domenica, spesso". E si avviano insieme verso un caffè, coi volti tesi per evitare la commozione.

Aveva appena rinnovato il contratto con la Sigifer

Uno degli operai morti sui binari travolti da un treno a Brandizzo, aveva appena rinnovato il suo contratto con la Sigifer, la ditta di Borgo Vercelli per cui lavoravano anche le altre quattro vittime. Giuseppe Sorvillo, che viveva proprio a Brandizzo "aveva un contratto di sei mesi, scaduto proprio verso fine agosto e aveva firmato il rinnovo il 28 o il 29, non ricordo di preciso. E il 30 è morto".

A raccontarlo, davanti alla stazione, è il sindaco del paese, Paolo Bodoni, tornato nuovamente tra la fila di fiori e lumini, di fronte all'ingresso.

"Stamattina il parroco nell'omelia ha chiesto a tutta la comunità di sottoscrivere la raccolta fondi che io ho aperto con la onlus di Brandizzo per sostenere la moglie dell'operaio e i due figli, che hanno sei e dieci anni. Siamo già a 4.100 euro e andrò io a consegnarli presto, ne hanno bisogno. Lei e i due figli. Serve aiuto".

Il ricordo di Sorvillo, che riporta riferito da chi lo conosceva, "è di un uomo solare. Aveva cambiato lavoro da un anno, prima faceva il commesso in un supermercato a Mazzè, un paese qui vicino".

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