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Maltempo

Bardonecchia: il ritorno alla normalità. Resta il pericolo di caduta massi

Alcuni geologi verificheranno le cause del disastro

Bardonecchia: il ritorno alla normalità. Resta il pericolo di caduta massi

Proseguono senza sosta a Bardonecchia i lavori di pulizia di strade ed edifici coinvolti dall'ondata di piena del torrente Frejus. Da oggi è consentito l'ingresso in paese, "attraverso l'autostrada, anche ai possessori di seconde case oltre a chi ha una prenotazione alberghiera o al ristorante per il pranzo e la cena di Ferragosto", comunica il Comune di Bardonecchia. Resta ancora chiusa al traffico privato la Statale 335 percorribile solo per i mezzi che stanno operando per le operazioni di pulizia e messa in sicurezza. Giovedì si terrà regolarmente il mercato settimanale del Borgo Vecchio.

Unica prescrizione, dovuta alla viabilità di ingresso modificata, l'accesso possibile solo per i mezzi con un'altezza non superiore a 3,40 metri. "Restano ancora diverse criticità - spiega l'amministrazione comunale - che si sta cercando di risolvere nel più breve tempo possibile, per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico, in particolare nella zona bassa della cittadina".

Sono state posizionate due autobotti per il rifornimento di acqua potabile e resta attivo il numero verde di Smat -800060060 - per le segnalazioni, Sempre la società che eroga i servizi idrici mette a disposizione boccioni da 10 litri, che saranno distribuiti a privati e strutture che ne faranno richiesta specifica. Attivo anche il numero verde della Croce Rossa - 800933388 - per segnalare le diverse esigenze.

Intanto oggi in paese sono arrivati i geologi per indagare le cause che hanno scatenato la colata di fango. Appurato che è stata "una cella temporalesca caratterizzata da una certa stazionarietà e da intensità elevate" la "principale causa di innesco della colata detritica - spiega Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) - restano da verificare eventuali concause secondarie".

Si indaga, quindi, "sull'innesco di frane superficiali confluite nel reticolo idrografico del bacino, o ad apporti idrici supplementari provenienti da rilasci d'acqua da tasche potenzialmente presenti nel nevaio sito in testata di bacino".

I disagi non sono ancora finiti: resta il pericolo della caduta massi 

"La strada provinciale 255 della Val Clarea, interessata dalla caduta di alcune frane estese su un fronte di 500-600 metri, resta chiusa - informa la Città Metropolitana di Torino - dalla località Pian delle Rovine fino al fondovalle. I mezzi della Viabilità dell'ente e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per per rimuovere parzialmente i detriti dalla strada e consentire a un gruppo di villeggianti di scendere a valle. Ma sono possibili altre cadute massi. Domani il personale tecnico della Città metropolitana effettuerà nuove verifiche del versante e si deciderà come intervenire. A Bardonecchia, nel frattempo, sta continuando la rimozione dei detriti che si sono accumulati sotto il ponte della confluenza dei rii Fréjus, Rochemolles e Dora "in modo da consentire la valutazione della struttura del manufatto".  

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