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Cronaca
09 Maggio 2023 - 10:22
Un lungo post su Facebook, un addio che lascia senza parole. Poi il folle gesto. Il volo di oltre trenta metri da un cavalcavia della autostrada Torino - Savona.
E' così che l'ex ingegnere della città Metropolitana, Fabio Santa, 48 anni, ha deciso di salutare la vita. Quella vita che gli aveva dato tante sofferenze, fin da bambino, ma anche opportunità importanti e due splendidi doni: una moglie che l'ha amato incondizionatamente e un figlio meraviglioso, "Il mio futuro", come ha scritto l'uomo in quell'ultima lettera straziante.
FABIO SANTA aveva 48 anni ed era ingegnere presso il consorzio irriguo EST SESIA
Erano circa le 11 di ieri mattina quando quel terribile post è stato pubblicato. Intorno alle 13 il suo corpo è stato trovato senza vita lungo quella strada che porta al mare.
I motivi di quel gesto estremo, incomprensibile, Fabio l' ha scritti in modo chiaro, lucido. Non voleva che ci fossero equivoci. Quella malattia invisibile che l'accompagnava fin da quando era un bambino, era diventata intollerabile: "Ho convissuto con una malattia invisibile ma impietosa fin da bambino quando probabilmente originata da una grave parotite curata male mi ha creato non solo danni funzionali irreversibili all'udito sx e a parte del cervello e della corteccia fronto temporale che regolano sonno, memoria, ricordi e ascolto.... che ha che pochi o nessuno di chi mi conosce ha realmente visto".
PER ANNI HA LAVORATO PRESSO LA CITTA' METROPOLITANA DI TORINO COME INGEGNERE
A peggiorare la situazione, il Covid: "Forse poteva essere diagnostica da subito, o forse all'epoca no. Ormai però è completamente inutile addossare colpe a qualcuno o a se stessi, a maggior ragione essendo per buona parte congenita. Purtroppo con e dopo il COVID la situazione è peggiorata cronicamente ed irreversibilmente".
Parole di una lucidità disarmante: "Non mi si venga a parlare di coraggio. Né a vent'anni, né a ventisette, né a trentadue, né ora. Quello che ho passato in alcuni anni della mia vita ma soprattutto nell'ultimo non lo auguro a nessuno".
Fabio Santa, che per anni era stato ingegnere presso la Città Metropolitana di Torino, attualmente lavorava presso l'Est Sesia, il Consorzio di Irrigazione e Bonifica del vercellese. Da un anno, però, le sue condizioni di salute lo avevano costretto a casa.
Proprio il degenerare della sua malattia lo ha spinto al gesto estremo: "Mi sono laureato in ingegneria a pieni voti, mi sono sposato e ho vissuto trenta anni con una ragazza e poi donna speciale che mi ha regalato la gioia di un figlio fantastico e stupendo. È lui il mio futuro!! Ecco una cosa che mi dispiace tantissimo è di non poterli accompagnare in questo futuro. Vi ho amato al massimo di quello che ho potuto e saputo fare e per tutto il tempo che sono riuscito. Non voglio più essere di peso a nessuno, e di qui in futuro sicuramente lo sarei x sempre. Mi dispiace veramente tanto".
ERA UNO SPORTIVO E GRANDISSIMO TIFOSO JUVENTINO
E poi i saluti: "Ringrazio e abbraccio tutti i nonni e i parenti che ci hanno sempre amato e supportato e per cui vale soprattutto la frase precedente. Ringrazio e saluto tutti gli amici, i colleghi e i conoscenti reali di Chivasso, Novara, Sauze e Torino o "social" con cui ho condiviso lavoro, tempo, amicizia e passioni (e 9 scudetti di fila...)".
La notizia della scomparsa di Fabio Santa ha iniziato a fare il giro di Chivasso da questa mattina. Fabio era un uomo buono, un atleta, un podista. Tifosissimo della Juve.
Il suo addio lascia un vuoto enorme e tanto sgomento.
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