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Cronaca

Casca un grosso pioppo bianco che distrugge 13 barche della Canottieri Candia

E' successo a causa del forte vento. Per il sindaco poteva essere una tragedia e scrive a Città Metropolitana

albero caduto canottieri candia

l'albero si è schiantato sulle barche

Il forte vento di ieri ha abbattuto un grosso pioppo bianco che si è abbattuto sulle barche della Canottieri Candia distruggendo 13 canoe.

Un danno enorme per l'associazione sportiva che si ritrova senza attrezzature. Si stima che il valore di quelle imbarcazioni fosse tra i 30 e i 40mila euro.

"Al momento non abbiamo molte parole - dichiarano dalla Canottieri Candia -. Il dispiacere e la rabbia hanno preso il sopravvento. Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci stanno aiutando e sostenendo, la vostra vicinanza ci dà forza e coraggio. Sotto quell'albero siamo rimasti un po' schiacciati anche noi, ma da veri canottieri ci rialziamo, raccogliamo i cocci e ripartiamo. Diventeremo più forti e più belli". 

Grande lo sconcerto del sindaco, Mario Mottino: "L'incidente poteva avere conseguenze drammatiche, visto che in quella zona quotidianamente sostano scolaresche, giovani atlete e atleti".

Lo scorso weekend, proprio lì si erano radunati i circa 1500 atleti che hanno partecipato alla gara nazionale.

Ma c'è anche tanta rabbia, come dinnanzi ad un evento annunciato. Esattamente due anni fa, infatti, Mottino aveva cercato di mettere in sicurezza quel grosso albero, ma il permesso sarebbe dovuto arrivare da Città Metropolitana: "Nel marzo del 2021 intuendo, a causa dell'altezza e dello stato di vetustà, la pericolosità dell'albero chiedemmo alla Direzione Sistemi della Città Metropolitana di poterlo potare e abbassarne l'altezza".

La risposta fu negativa e al Comune venne concesso semplicemente di tagliare i rami secchi.

"L' operazione non venne autorizzata - spiega il sindaco Mottino - ad eccezione solamente dell'asporto di eventuali rami secchi".

Un argomento dinnanzi al quale Mottino non ha alcuna intenzione di soprassedere: "Nei prossimi giorni scriverò ai nuovi vertici tecnici di Città metropolitana con i quali finalmente si è intrapreso un dialogo costruttivo, per esprimere le mie considerazioni sull'accaduto. Ovviamente tale documento sarà inviato anche ai vertici politici dell'Ente".

Neppure la Canottieri Candia è rimasta a guardare e si sono già rimboccati le maniche per cercare di ripartire al più presto. Per risollevarsi è stata lanciata una raccolta fondi su gofund.me 

"Uniti si vince sempre - dichiarano con coraggio - Il forte vento del 27 marzo ha abbattuto il grande albero che sorgeva accanto alla canottieri. Cadendo ha distrutto 13 barche di cui otto 7.20 Anche la sede è stata danneggiata e al momento non è utilizzabile se non dopo le dovuto verifiche. Per fortuna non ci sono stati feriti tra gli atleti presenti. Se volete contribuire potete condividere o fare una donazione a QUESTO LINK

Nel giro di poche ore dal lancio della campagna di raccolta fondi, sono già stati messi insieme più di 1400 euro. 

Quella che è scattata in paese in questo frangente, è una vera e propria gara di solidarietà.

Anche il sindaco ha voluto esprimere la sua vicinanza all'associazione: "Esprimo la mia (e di tutta l'Amministrazione) vicinanza e solidarietà alla Società 2010 Canottieri Candia. Vi saremo vicini e non solo a parole, per aiutarvi e sostenervi".

Quanto accaduto ha fatto riaccendere anche la vecchia questione legata ai Sic, i Siti di Interesse Comunitario. Per Mottino ci sono delle incongruenze e delle norme da rivedere: "Ho intenzione di scrivere al Presidente della Regione, al Ministro dell'Ambiente e all' On. Mauro Berruto che da sempre mi ha manifestato la sua disponibilità e aiuto per lo sport e le tematiche del lago, in quanto credo che , con tutto il rispetto e amore per la natura, ci siano incongruenze e norme da rivedere nella gestione e sulle responsabilità nei S.I.C.".

Poi Mottino -  che in passato è stato anche presidente dell'Ente Parco nato lungo le sponde del lago di Candia - sbotta per la questione "responsabilità": "Non è possibile che gli interventi su una pianta autoctona vengano valutati allo stesso modo sia che si trovi in un bosco o in un area sportiva e turistica dal 1977 e dove quotidianamente ci sono molti ragazzi e persone. I rischi possibili per l'incolumità delle persone non più e non deve essere sottovalutata e secondaria per nessuna ragione. Non è accettabile che nei S.I.C. in aree comunali ,in caso di incidenti la RESPONSABILITÀ PENALE sia del Sindaco , quando non abbiamo possibilità di condividere decisioni e scelte".

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