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Cronaca
02 Marzo 2023 - 09:40
Carcere
Aveva detto chiaramente che, per lui, il carcere era meglio di casa sua. L'aveva scritto al tribunale di Ivrea. Un 41enne di Cafasse è stato così accontentato dai giudici del tribunale di sorveglianza di Torino, dopo una richiesta formulata il mese scorso con cui aveva chiesto di scontare dietro le sbarre la pena residua di sei mesi per alcuni furti commessi tempo addietro. Pena che stava scontando ai domiciliari nel paesino dell'Oltrestura.
I furti erano stati commessi nella provincia di Bergamo, di cui il 41enne è originario, e per lui era scattata la condanna definitiva. Alcuni di questi reati risalivano addirittura a dieci anni fa. Ma come mai quest'uomo di mezza età ha preferito trascorrere la pena che gli restava da scontare in un carcere piuttosto che a casa?
Il motivo è presto detto: la compagna gli ha confessato di frequentare un altro uomo e per lui il peso di questa confessione era diventato insostenibile. Mettici pure la presenza dei figli adolescenti di lei, e il mix letale è confezionato. Le prime settimane parevano andare per il verso giusto, poi l'uomo non ce l'ha più fatta. Ai carabinieri che di tanto in tanto passavano a casa per controllare, l'uomo aveva già manifestato il suo disagio.
Così, dopo aver accettato la sua richiesta, il tribunale ha spedito nell'abitazione i carabinieri per prelevarlo e il 41enne è stato trasportato a Ivrea, dal cui penitenziario uscirà probabilmente la prossima estate. Altrettanto probabilmente non avrà un posto dove andare. Una professione, a dire il vero, ce l'avrebbe, avendo l'uomo un passato di aspirante cuoco. Ma in casi come questi il reinserimento in società diventa sempre difficile.
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