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25 Febbraio 2023 - 22:49
Alfredo Cospito
"Vado fino in fondo" ripete Alfredo Cospito nella cella del reparto di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano. Da ieri sera, da quando la Cassazione ha confermato per lui il 41bis, niente più vitamine, potassio né altri integratori, solo acqua con sale o zucchero, come ha raccontato il medico, consulente della difesa, che stamani è andato a visitarlo.
L'anarchico è determinato ad andare avanti con uno sciopero della fame che dura ormai da oltre quattro mesi, inasprito di nuovo nelle ultime ore dopo il verdetto della Suprema Corte, che per il suo pool difensivo equivale ad una "condanna a morte". Lui stesso è convinto che morirà "presto", ma con la "speranza" che altri portino avanti "la lotta" contro il carcere duro.
Dalla voce del medico Andrea Crosignani, consulente dell'avvocato Flavio Rossi Albertini, ha ascoltato con attenzione le informazioni utili, se vorrà, per riprendere l'alimentazione in modo sicuro. Ma vuole proseguire col digiuno. Come riferito dal medico, "persiste" un quadro di "grave denutrizione" con "atrofia muscolare diffusa", malgrado riesca ancora ad alzarsi dal letto e a camminare.
Complessivamente è una condizione ancora stabile coi parametri vitali che tengono, "sovrapponibile" a quella dei giorni scorsi. Dato che lo stop agli integratori è solo di ieri, nelle condizioni in cui si trova l'anarchico, però, la situazione "potrebbe aggravarsi di giorno in giorno, perché partiamo da un fisico pesantemente defedato con riserva funzionale molto ridotta".
Il quadro di stabilità, almeno al momento, è confermato da fonti giudiziarie tanto che, come viene chiarito, ci vorrà qualche giorno per capire quali effetti l'inasprimento del digiuno potrà avere. Resta costante l'aggiornamento delle relazioni mediche trasmesse al Tribunale di Sorveglianza di Milano.
Dal punto di vista giudiziario, comunque, restano pochi spazi per il 55enne, ideologo della Fai. C'è l'udienza in vista davanti alla Consulta su una questione di legittimità costituzionale da cui potrebbe dipendere se sarà condannato all'ergastolo o ad una pena tra i 20 e i 24 anni nel processo torinese sui due ordigni piazzati davanti all'ingresso della Scuola allievi carabinieri di Fossano.
Decisione che, però, non impatta direttamente sul regime carcerario. E c'è il ricorso che la difesa ha presentato alla Sorveglianza di Roma contro l'ultimo no del ministro Carlo Nordio alla revoca del 41bis. Mentre le strade giudiziarie sembrano segnate non in favore di Cospito, arrivano prese di posizione politiche.
Carlo Nordio
"Lui sciopera per la fame contro il 41 bis? Faccia pure, libero di farlo, non cediamo ai ricatti e non sentiremo la sua mancanza", ha detto il deputato di Forza Italia Flavio Tosi. E l'attenzione è massima su possibili ulteriori azioni violente della galassia anarco-insurrezionalista.
Ad una rivista anarchica è arrivata una e-mail anonima con una presunta rivendicazione su un attentato esplosivo andato a vuoto nei giorni scorsi al Tribunale di Pisa, dove è stato collocato un ordigno all'esterno di uno degli accessi carrabili. Intanto, striscioni e slogan di solidarietà a Cospito hanno caratterizzato i cortei, promossi da Cobas e da altre sigle contro la guerra e il governo, tra Milano, Torino e Bologna.
Cospito che, tra l'altro, ha già mandato nelle scorse settimane al Dap una dichiarazione con cui esprime la volontà di non essere alimentato artificialmente, se perderà conoscenza. Un nodo giuridico delicato, senza precedenti di questo genere e che mette a confronto il diritto del singolo e lo Stato che ha in custodia il detenuto. E che dovrà essere sciolto se le sue condizioni dovessero peggiorare. Cosa che i suoi legali, che torneranno a trovarlo all'inizio della prossima settimana, danno oramai quasi per certo.
"Lo Stato ha condannato a morte Alfredo Cospito. E' chiara la volontà del governo di continuare la sua violentissima campagna repressiva contro gli anarchici". Così oggi in piazza Castello a Torino una speaker ha fatto riferimento alla conferma del 41 bis per Cospito.
L'occasione è stata una manifestazione per la pace e per esprimere contrarietà al sostegno militare all'Ucraina. Fra i quasi quattrocento partecipanti erano presenti, oltre agli attivisti della Federazione Anarchica Torinese, militanti di Unione Popolare, di Rifondazione Comunista, del movimento No Tav, del Coordinamento Agire, di Sinistra Anticapitalista, dei Cub, di Acli. Dopo il raduno in piazza Castello è cominciato un corteo per le vie del centro storico.
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