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Il Presidente leghista che sceglie come suo portavoce un anti-leghista, scoppia il finimondo dentro il Carroccio!

È polemica attorno alla scelte del Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte

Il Presidente leghista che sceglie come suo portavoce un anti-leghista, scoppia il finimondo dentro il Carroccio!

Il Presidente della Regione, Alberto Cirio (Forza Italia), con il Presidente del Consiglio Regionale, Stefano Allasia (Lega)

Giuseppe Capogna è il nuovo portavoce del Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia.

Il primo è consigliere di minoranza a Venaria, alle elezioni del 2020 si era candidato in un raggrupamento civico, Progetto Civico, che al suo interno aveva esponenti di centrodestra ma anche una grande componente di centrosinistra.

Pino Capogna, consigliere di minoranza a Venaria

Eppure, però, la storia di Giuseppe Capogna è certamente una storia di destra. Fin dal suo ingresso in politica Capogna si è sempre descritto come un esponente di destra ed è stato a lungo esponente di Forza Italia.

Anche se di giri, di quà e di là, ne ha fatti tanti: prima di destra, poi civico, poi di sinistra, poi di nuovo di destra e poi niente. Da 2 anni a questa parte Capogna è una sorta di statua di sale che parla solo per “incensare” il primo cittadino. 

I due sono amici e Capogna si è spesso vantato in giro raccontando di dare consigli a Giulivi.

Dal 2020 siede nei banchi dell’opposizione eppure la sua “opposizione” al sindaco di destra, Fabio Giulivi, non c’è mai stata.

I tempi in cui dava battaglia ai primi cittadini di centrosinistra in Consiglio sono passati, ora c’è un Capogna “democristiano” che gioca a fare sponda con Giulivi e spesso e volentieri vota insieme alla maggioranza.

Il progetto, da quel che si diceva, prevedeva un suo ingresso in maggioranza in vista delle prossime elezioni comunali del 2025. 

Eppure, nonostante l’ormai chiara vicinanza tra Capogna e il centrodestra venariese la sua nomina in Regione ha mandato su tutte le furie la sezione locale della Lega (e ha mandato in vacca, dunque, anche un suo probabile ingresso in maggioranza).

Il Segretario di Sezione Michelangelo Matteucci e tutto il Direttivo della Lega Venariese hanno così commentato l’incarico di portavoce del presidente del Consiglio Regionale dato a Pino Capogna.

Una decisione - spiegano - incomprensibile e che stupisce quella del presidente Stefano Allasia, che non condividiamo e che prendiamo come un’offesa a tutta la Lega di Venaria.Pino Capogna è un politico che è ormai da dieci anni fuori dal centrodestra e che è sempre stato contro la Lega in tutte le competizioni elettorali in cui ha partecipato”.


La Lega venariese, dunque, punta il dito contro Allasia. 

“Siamo imbarazzati - continua - che un incarico da oltre 50 mila euro euro all’anno sia stato dato da un presidente del Consiglio leghista votato a maggioranza a uno che nella Città di Venaria è contro alle idee, ai principi e alle battaglie della Lega. Tutta la sezione esprime quindi contrarietà contro questa decisione che vive con sconcerto e un po’ di sdegno. Vogliamo ancora una volta dire che Pino Capogna non entra nella Lega, né oggi né in futuro. Dove la Lega governa non deve quindi esserci Pino Capogna”.

Duro, anche se meno pesante, il commento dell’assessore al bilancio, in quota lega, Gianpaolo Cerrini.

Non metto in discussione - commenta - che sia un valido professionista in comunicazione.  Lavorerà in nome e per conto del Presidente del Consiglio Regionale ma non per la Lega Venaria! È sempre valida l’allocuzione Latina pecunia non olet”.

Non perde occasione per polemizzare contro Capogna neanche la collega della minoranza, Rossana Schillaci, capogruppo del PD.

Ecco il classico esempio - attacca - di chi fa politica mettendo al centro gli interessi della città....ah no! scusate! È andata così: faccio la tessera in un partito di destra, dove milito per molti anni. Divento civico, quindi mi fanno schifo tutti i partiti e il civismo è l’unica soluzione, mi candido a sindaco e perdo. Rimango civico e passo a sinistra fino al primo turno delle passate elezioni amministrative, poi mi accorgo che io non sono di sinistra e al ballottaggio anche se non lo dico pubblicamente voto a destra. Divento consigliere comunale, non prendo mai posizione per due anni e mezzo e improvvisamente mi ritrovo nello staff della Lega”.

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