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Cronaca

"Biglietto prego". E riceve un pugno in faccia!

Denunciato un giovane residente a Cuorgnè che ha colpito al volto l'autista del bus

Cuorgnè

Il giovane è stato denunciato dai carabinieri (foto archivio)

"Biglietto, prego!". E per tutta risposta si vede arrivare un pugno dritto dritto sul volto.

E' incredibile quello che è successo l'altro giorno a Cuorgnè.

I carabinieri della locale stazione hanno denunciato un giovane marocchino, residente in paese, con l'accusa di avere aggredito un autista di un bus della Vimu, azienda che in Canavese gestisce alcune linee per conto di Gtt.

Il ragazzo, in frazione Salto, è salito a bordo del bus senza biglietto. L'autista ha cercato di farglielo notare ed è stato colpito al volto con un pugno.

Una chiamata al 112 ha permesso ai carabinieri di intervenire immediatamente sul luogo dell'aggressione e di identificare il passeggero. 

Le aggressioni agli autisti degli autobus, purtroppo, continuano ad essere se non all'ordine del giorno, per lo meno della settimana. 

Più volte i giornali hanno riferito di aggressioni, insulti, minacce da parte di giovani passeggeri nei confronti degli autisti o del personale addetto ai controlli.

Solo un paio d'anni fa, sempre su una linea Canavesana, a Castellamonte era stato aggredito in una maniera identica un altro autista di un bus di linea Cuorgnè-Ivrea.

All'epoca l'uomo era stato colpito in testa addirittura con un sasso.

Il fatto destò ovviamente scalpore e indignazione da parte dell'opinione pubblica. Anche la politica se ne interessò.

L'allora consigliere regionale della Lega, oggi passato in Forza Italia, Mauro Fava tuonò: "Abbiamo un evidente problema di sicurezza e gli autisti non possono essere lasciati soli a fronteggiare i gruppi di teppisti. Le forze dell'ordine sono già sovraccaricate di lavoro in proporzione ai loro magri organici, non è semplice chiedere di intensificare i pattugliamenti. Io non vedo altra soluzione che mettere più controllori a bordo dei mezzi".

Era il giugno 2021. Sono trascorsi quasi due anni e il problema è ancora lì da risolvere.

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