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Cronaca

Un'altra aggressione della baby-gang: un 14enne finisce in ospedale con 15 giorni di prognosi

E' avvenuta martedì scorso in via Siccardi. I carabinieri indagano, così come per il pestaggio subito dal papà alle giostre

Chivasso

Baby gang (archivio)

Non c'è solo l'aggressione al papà intervenuto per difendere il figlio alle giostre di piazza d'Armi nelle cronache sulle azioni delle baby gang che arrivano da Chivasso.

I carabinieri, che hanno denunciato tre 14enni coinvolti venerdì sera nel pestaggio di Marco Pederiva, 48 anni, di Castelrosso, accusati di lesioni e rapina, stanno indagando anche su un altro, inquietante, episodio che ha come protagonista un'azione di gruppo.

E' quello avvenuto in via Siccardi, nei pressi dell'incrocio con via Demetrio Cosola e poco distante dal comando di Polizia Municipale, martedì 7 febbraio intorno alle ore 18.30.

L'aggressione è avvenuta in via Siccardi all'angolo con via Demetrio Cosola

Un gruppetto di ragazzini, dopo un litigio, s'è scagliato contro un 14enne di nazionalità moldava.

Il giovane, preso a calci e pugni, ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, da cui è stato dimesso con 15 giorni di prognosi.

I carabinieri agli ordini del capitano Urbano Marrese stanno indagando anche su questo episodio: è probabile che alcuni degli autori di questa aggressione siano gli stessi di quella di pochi giorni dopo in piazza d'Armi.

L'attività delle forze dell'ordine comunque procede: la baby gang è ben più numerosa dei tre responsabili dell'aggressione a Pederiva che, al momento, sono stati denunciati. 

In una intervista, Pederiva ha raccontato ai nostri microfoni gli attimi concitati vissuti venerdì.

Era arrivato in piazza per portare a casa suo figlio, 13 anni, e l’amico di 14 che avevano trascorso un pomeriggio tra le giostre del Carnevale.

Appena ho parcheggio - racconta il castelrossese -. Mio figlio mi è venuto incontro dicendomi che era stato derubato dei pochi spiccioli che aveva con sè. Mi ha indicato il punto in cui è stato derubato e chi gli aveva preso quei soldi. Mi sono avvicinato a quel ragazzino chiedendogli spiegazioni e in un attimo mi sono ritrovato accerchiato da altri dieci, che avranno avuto tra i 14 e i 16 anni”.

L'uomo non si scompone nel ricostruire la vicenda:  “Mi hanno preso per il cappuccio della giacca e mi hanno buttato a terra. Da lì in poi mi hanno caricato di pugni, calci, dicendomi parole non gradevoli. Non è intervenuto nessuno, fino a quando due giostrai hanno visto la scena e sono corsi contro i ragazzi per farli scappare. In poco tempo, sono scappati tutti”.

In soccorso del castelrossese è intervenuto anche Francesco Franco, 45 anni, padre del ragazzo che era con il figlio della vittima dell’aggressione.

Marco Pederiva quando è stato dimesso venerdì sera dal Pronto Soccorso

Mi ha chiamato mio figlio: papà, vieni presto! Sono salito in macchina e sono subito arrivato a Chivasso - racconta Francesco FrancoMarco aveva un occhio gonfio e pieno di sangue. Gli ho pulito gli occhiali, l’ho aiutato a sistemarsi. Il giorno dopo siamo andati entrambi in caserma a sporgere denuncia contro ignoti. E’ mai possibile che a Chivasso si debba aver paura a lasciar uscire di casa i propri figli? Il mio ragazzo è spaventato ancora oggi”.

La sera sono andato in ospedale - continua la vittima della brutale aggressione della baby gang -. Mi hanno medicato con quattro, cinque punti di sutura sulla palpebra dell’occhio sinistro e dimesso con quindici giorni di prognosi. Mio figlio venerdì era molto spaventato: uno deve venire alle giostre per divertirsi, non per vedere il papà picchiato da un gruppo di ragazzini”.

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