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Licenziato, 40 anni, da giorni viveva sotto i portici; Ora è al dormitorio di Chivasso e chiede un lavoro

Licenziato, 40 anni, da giorni viveva sotto i portici; Ora è al dormitorio di Chivasso e chiede un lavoro

CRESCENTINO. Fino a pochi giorni fa in città c’era un uomo di quarant’anni che bivaccava sotto i portici. Rimasto dall’oggi al domani senza un posto di lavoro, senza il denaro per pagare l’affitto dell’abitazione, si è ritrovato a vivere in strada.

Per garantire un tetto e un pasto caldo alla propria compagna - che è in attesa del loro secondo bimbo - e alla figlia di appena due anni, li ha portati a Crescentino dove i suoceri hanno potuto dare un riparo, ma non a tutti; la casa non è cosi grande da poter ospitare anche lui.

«L’importante per me - ha detto - era tenere al sicuro la mia compagna e mia figlia. Io ho dormito un po’ nell’auto che ho affittato per poter portare qui la mia famiglia, poi ho bivaccato sotto ai portici di Crescentino fino a quando il Comune non è intervenuto».

L’uomo lavorava per una ditta edile, che si era anche occupata della posa della fibra in alcune località del nord Italia. Poi, con il passaggio ad un’altra ditta, si era trasferito con la famiglia in Sicilia dove ha lavorato sino a quando, senza alcun preavviso, è stato licenziato. Così, in pochissimo tempo si è trovato anche senza i soldi per pagare l’affitto. A quel punto l’unica soluzione era accompagnare la compagna a Crescentino dalla famiglia, dove lei e la figlia hanno trovato accoglienza.

Ora l’Amministrazione comunale gli ha trovato un posto al dormitorio di Chivasso, dove al mattino gli viene data la colazione. Poi raggiunge Crescentino per vedere la sua famiglia; sovente alcuni crescentinesi gli danno un pasto e un aiuto, ma lui ha bisogno di un posto di lavoro per mantenere la sua famiglia.

Il vicesindaco Luca Lifredi ha spiegato: «Come Comune non possiamo aiutarlo attraverso le politiche sociali perché non è residente qui; le azioni che la legge ci permette di attuale sono per coloro che abitano in città. Stiamo però cercando una soluzione,  anche attraverso privati.

Lui è un uomo che vuole lavorare, che vuole mantenere la sua famiglia e che pur di stare con loro ha anche dormito sotto i portici senza alcun riparo. Chiunque abbia un’opportunità lavorativa non esiti a contattarmi, io farò da tramite con questa persona».

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