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02 Settembre 2025 - 17:28
Emilio Fede, il simbolo discusso della televisione italiana, lotta oggi con la fragilità della vecchiaia
Le condizioni di salute di Emilio Fede si sono aggravate negli ultimi giorni. L’ex direttore del Tg4, 94 anni compiuti il 24 giugno, si trova ricoverato nella residenza sanitaria San Felice di Segrate, alle porte di Milano. Al suo fianco ci sono le figlie Sveva e Ottavia, mentre il figlio Guelfo sta rientrando dall’estero per raggiungerlo. La famiglia vive ore di apprensione, accompagnando un uomo che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno profondo nella storia della televisione italiana.
Fede è stato uno dei volti più riconoscibili del piccolo schermo. La sua carriera ebbe inizio in Rai negli anni Sessanta, con il ruolo di inviato di guerra, esperienza che lo mise presto a contatto con i grandi eventi internazionali. Negli anni Ottanta approdò alla direzione del Tg1, per poi passare a Fininvest.
Qui, per volontà di Silvio Berlusconi, assunse la guida del Tg4, che avrebbe diretto ininterrottamente per vent’anni, dal 1992 al 2012. Fu quella la fase più discussa della sua parabola professionale: il telegiornale che confezionava ogni sera divenne la voce più apertamente filoberlusconiana della televisione italiana, tanto criticato quanto seguito.
I suoi editoriali, i toni teatrali, le pause enfatiche e quel modo partigiano di interpretare il ruolo di direttore lo resero una figura divisiva. Per alcuni incarnava un giornalismo schierato, volutamente polemico; per altri restava un appuntamento imperdibile, in cui la cronaca si mescolava all’opinione con una cifra stilistica irripetibile. Nel 2012, però, il legame con Mediaset si interruppe bruscamente a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta Ruby. Da quel momento il percorso professionale subì un declino repentino, ma non bastò a cancellare l’impronta lasciata in decenni di televisione.
La sua vita privata è stata segnata da una lunga storia d’amore con Diana De Feo, giornalista e parlamentare di Forza Italia, sposata nel 1963 e rimasta al suo fianco per quasi sessant’anni. La loro unione, spesso vissuta a distanza per motivi professionali, si fondava su un legame quotidiano e intenso.
La scomparsa di Diana, nel giugno 2021, rappresentò per Fede un dolore profondo, descritto da lui stesso come la perdita più dura. In quella occasione emerse il lato più fragile di un uomo che, dietro la corazza televisiva, aveva sempre custodito una vita personale complessa.
Oggi Emilio Fede non è più il direttore capace di dividere il pubblico con i suoi toni sopra le righe, né il protagonista di interminabili polemiche mediatiche. È un uomo anziano, segnato dal tempo e dalle vicende, che affronta la battaglia più intima, circondato dall’affetto della sua famiglia.
La parabola di Fede racconta molto della televisione italiana e del Paese che per anni lo ha guardato, criticato, imitato. Il giornalista che ha attraversato cinquant’anni di storia mediatica combatte ora in silenzio la sua ultima guerra, lontano dalle luci degli studi televisivi, ma ancora sotto lo sguardo di un’opinione pubblica che non ha mai smesso di identificarlo come uno dei simboli più controversi del nostro tempo.
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