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Tornano i no vax: "Giù mani da bambini"

Tornano i no vax: "Giù mani da bambini"

PROTESTA NO GREEN PASS MANIFESTANTI BLOCCATI IN PIAZZA DUOMO DALLE FORZE DELL ORDINE

Al grido di "giù le mani dai bambini" i no vax e i no pass sono tornati in piazza contro le scelte del governo e contro l'ipotesi di estendere i vaccini anti covid alla fascia 5-11 anni in diverse città italiane. Da Roma a Milano - dove c'è stato qualche momento di tensione con i manifestanti che hanno violato il divieto e sono entranti in piazza Duomo - da Gorizia a Napoli, da Firenze a Novara, è stato il primo sabato di protesta con le nuove regole contenute nella direttiva che il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha inviato ai prefetti per evitare che le manifestazioni tocchino le zone più centrali delle città, come il quadrilatero della moda a Milano o piazza del Popolo a Roma. La manifestazione più nutrita è stata quella di Milano, dove in migliaia si sono ritrovati nella piazza dell'Arco della Pace rispondendo al richiamo di Robert Kennedy jr, terzogenito di Bob Kennedy e nipote di JFK, e dalla sua associazione Children's Health Defense.
PROTESTA NO GREEN PASS
MANIFESTANTI BLOCCATI IN PIAZZA DUOMO DALLE FORZE DELL ORDINE
C'erano anche Gian Marco Capitani, leader del movimento "Primum non nocere" che ha nuovamente insultato la senatrice a vita, Liliana Segre, e l'ex direttore del Tg2 Carlo Freccero. In pochi invece si sono ritrovati a piazza Fontana, il luogo che negli scorsi sabati ha ospitato tutte le manifestazioni. Ed è proprio al termine dell'iniziativa all'arco della Pace che si sono verificate le tensioni: nonostante il divieto di raggiungere Piazza Duomo, deciso ieri dal Comitato dell'ordine pubblico che ha stabilito di chiuderla a qualsiasi evento non autorizzato fino al 9 gennaio, un gruppo di manifestanti è riuscito a entrare dopo aver aggirato il cordone delle forze dell'ordine mischiandosi alle centinaia di milanesi che stavano passeggiando. C'è stato qualche minuto di tensione con i manifestanti e le forze di polizia in tenuta antisommossa che si sono fronteggiati fino a quando polizia e carabinieri hanno ripreso il controllo della piazza. "Noi siamo il popolo delle piazze d'Italia" è stato lo slogan scelto invece dai manifestanti di Roma, meno di quelli che si attendevano, che si sono ritrovati al Circo Massimo: circa quattrocento contro i 1.500 previsti, secondo una stima della Questura. Sul palco è stata fatta salire anche una 'bambina simbolo' mentre i presenti gridavano 'giù le mani dai bambini'. "Aurora è il simbolo di tutti i bambini" hanno detto dal palco mentre una mamma ha aggiunto: "se lo Stato ci avesse detto che questo vaccino non è sicuro ma è l'unica scelta che abbiamo, forse lo avremmo fatto". Nel corso del sit-in alcuni esponenti di Forza Nuova hanno esposto uni striscione con su scritto "Libertà per i nostri fratelli". La pioggia incessante su Genova non ha fermato la 17/ma manifestazione di protesta contro il green pass. Circa cinquecento manifestanti si sono radunati in piazza De Ferrari davanti al palazzo della Regione Liguria con striscioni e cartelli di protesta. Da lì è partito un corteo che si snoderà nel centro città e in bassa val Bisagno senza passare come di consueto da via XX Settembre. Flop a Gorizia per un evento preceduto da una settimana di polemiche, mentre a Torino i manifestanti si sono radunati a Piazza Castello senza passare per via Roma, interdetta dalle nuove regole al passaggio del corteo. A Novara è tornata a parlare Giuy Pace, l'infermiera No Green pass nella bufera per i manifestanti travestiti da deportati nei lager. L'occasione è il presidio autorizzato in piazza Gramsci dei manifestanti, alcune decine, che si oppongono al certificato verde. "Sono infermiera per vocazione e, dopo 36 anni di onorata carriera, sono stata trasformata in un mostro solo perché ritengo che la legge che istituisce il Green pass è ingiusta - ha detto - Sono stata sospesa perché non vaccinata. Io che ho servito il Paese quando durante l'emergenza in ospedale. Sono stata trasformata in un mostro solo perché ritengo che la legge che istituisce il Green Pass è ingiusta". Niente piazze del centro storico di Padova, per la prima volta dall'inizio delle proteste, per i no-pass e no-vax del Veneto, che, in seguito ai divieti emessi dalla Prefettura , si sono ritrovati nel pomeriggio al parco Europa di Padova, a qualche chilometro dal centro città. Numerosa la partecipazione, circa 5mila manifestanti, tutti senza mascherina - in violazione della prescrizione del sindaco Sergio Giordani - Tra loro anche Stefano Puzzer, leader dei portuali triestini. A Napoli infine un migliaio di manifestanti di Centri sociali, Si Cobas e disoccupati sono scesi in piazza protestando per il lavoro e hanno aperto il corteo con foto di Mario Draghi e Cristine Lagarde accanto alla scritta: "L'associazione a delinquere siete voi". Dopo una trattativa con le forze dell'ordine online , è stato concesso un percorso fino alla Prefettura.

A Natale 30.000 casi. Fauci, la fine della crisi è ancora lontana

La curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia sta salendo più rapidamente, con un tempo di raddoppio che si è ridotto da 20 a 14 giorni circa e per Natale potrebbe portare ad un numero di casi compreso fra 25.000 e 30.000, secondo le stime del fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche'. Non vede una soluzione facile all'orizzonte nemmeno l'immunologo Anthony Fauci, consigliere per la pandemia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. "Sebbene ci stiamo avvicinando al termine del secondo anno dell'epidemia di Covid-19, la fine di questa crisi globale sanitaria è ancora lontana, e rimangono sfide importanti". Per Guido Rasi, consulente del Commissario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, il Natale 2021 potrebbe essere migliore di quello 2020, ma non sarà normale. I dati del ministero della Salute fotografano una situazione sostanzialmente stabile rispetto a quella del giorno precedente, con un numero di nuovi casi positivi passato in 24 ore da 8.516 a 8.544. Sono stati individuati con 540.371 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 498.935 del giorno prima. Il tasso di positività è così passato dall'1,7% all'1,6%. Facendo il rapporto fra i casi positivi e i soli tamponi molecolari il tasso di positività è del 5,6%, secondo il sito CovidTrends. I decessi registrati in un giorno sono stati 53, contro i 68 di 24 ore prima. Per quanto riguarda i ricoveri, si continua a osservare una crescita di tipo lineare che, come di consueto, segue a distanza di circa due settimane l'andamento dei casi. I pazienti ricoverati nelle terapie intensive sono complessivamente 453, ossia 8 in più rispetto in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite; gli ingressi giornalieri sono stati 39 contro i 37 del giorno precedente. Nei reparti ordinari i ricoverati sono 3.597, ovvero 72 in più in 24 ore. Per quanto riguarda le regioni, sono tre a superare la quota mille nell'incremento giornaliero dei casi: sono la Lombardia, con 1.237, Veneto (1.125) e Lazio (1.125); seguono Campania (830), Emilia Romagna (682), Friuli Venezia Giulia (524) e Piemonte (483). E' stabile anche l'indice di contagio, ma comunque superiore a 1: il Covindex, il parametro sovrapponibile all'indice Rt e aggiornato sulla base del rapporto fra nuovi casi positivi e tamponi, è ancora 1,23. Questo significa che l'epidemia continua a crescere e che la situazione va considerata con grande attenzione. "Nell'ultima settimana si è abbassato il tempo di raddoppio dei casi, che adesso è di circa 14 giorni. Questo significa - ha rilevato Sestili - che a fine novembre potemmo avere circa 15.000 casi e per Natale intorno a 30.000 casi". Si tratta di una stima e, ha precisato, "come ogni stima ha dei margini di errore, ma al momento è plausibile". Naturalmente, ha proseguito, "vanno considerate tutte le variabili del caso, in quanto eventuali misure di contenimento potrebbero limitare la crescita dell'epidemia, ma è anche possibile che l'epidemia progredisca più velocemente perché siamo ancora in una fase di espansione e sembra che il tasso di crescita stia aumentando nel tempo". Anche secondo Rasi "siamo molto a rischio" e "in un equilibrio molto precario", ma "se saremo molto disciplinati in questo mese che rimane, potremo avere un Natale migliore di quello dell'anno scorso, ma normale direi di no". Quello che è certo per Fauci, è che la soluzione della pandemia non è nelle mani di un solo Paese: "nonostante gli impressionanti successi dal punto di vista scientifico nello sviluppare rapidamente numerosi vaccini sicuri ed efficaci - ha detto - la loro distribuzione, come anche quella delle varie cure, non è stata uguale in tutto il pianeta".

Il Governo spinge su terza dose, a dicembre check misure

Nessuna nuova misura - per ora - sul fronte Covid e Green pass. I dati indicano che i contagi, pur se in aumento, sono sotto controllo ed il Governo aspetta dicembre per una valutazione aggiornata della situazione. Fino ad allora la strada è quella di spingere sulle terze dosi di vaccino, che si avviano a raggiungere quota 3 milioni. L'unica novità, a breve, dovrebbe essere quindi l'obbligo del 'booster' per i sanitari ed il personale delle Rsa. Il dibattito sulla validità del tampone ai fini del rilascio del certificato verde e sulla durata di quest'ultimo continua comunque tra gli scienziati. L'Italia - nella valutazione dell'Esecutivo - si è mossa in anticipo con il Green pass e le misure severe sugli assembramenti ed ora si trova in una condizione di vantaggio rispetto ad altri Paesi europei che stanno ricorrendo ad interventi drastici - dal lockdown per i non vax dell'Austria al coprifuoco dell'Olanda al ricorso alle forze armate di Germania e Slovenia - per contenere la diffusione impetuosa del virus. La curva in salita dell'infezione è monitorata con grande attenzione (in una settimana i positivi sono passati da 93.693 a 115.112) ma per ora non sembra imporre una stretta dei provvedimenti già in vigore, tenendo conto che terapie intensive e ricoveri ordinari si mantengono sotto la soglia di rischio. A dicembre a Palazzo Chigi ci sarà una nuova valutazione sui numeri e si deciderà se intervenire, tenendo anche conto che si dovrà prorogare lo stato d'emergenza che scade a fine anno. La via maestra, nel frattempo, è spingere sulla terza dose per arginare la quarta ondata (dall'1 dicembre la potranno fare anche gli over 40). Ci sono milioni di italiani, a cominciare dai primi vaccinati (sanitari, personale ed ospiti delle Rsa, soggetti fragili, anziani), che hanno completato il ciclo nel primo semestre dell'anno e, dunque, la loro copertura dal virus, sulla base delle ultime evidenze scientifiche, è calata. Dunque dovrebbero ricorrere alla nuova iniezione per scongiurare il rischio di contagiarsi. Al momento sono state somministrate quasi tre milioni di terze dosi, a fronte di uno zoccolo duro di 6,8 milioni di persone che invece sono finora sfuggite al farmaco anti-Covid. Il Governo punta sulla strategia della sensibilizzazione, invitando gli italiani a vaccinarsi con un nuovo spot che vede tra i testimonial Alberto Angela e Giacomo Poretti del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. E confida nello strumento del Green pass, la cui validità per 12 mesi è stata messa in discussione da diversi esperti. C'è chi spinge per un 'taglio' del certificato, che fino ad agosto scadeva dopo sei mesi per i guariti e dopo nove per i vaccinati ed è stato in seguito allungato a 12 mesi per tutti, dopo un parere fornito dal Cts. Al momento il Comitato non è stato investito dal Governo di una rivalutazione di quella posizione. Ma tra gli esperti il dibattito è in corso, alla luce dei nuovi dati. Così come è aperta la discussione sull'attendibilità dei tamponi antigenici e c'è chi propone di escluderli come mezzo per ottenere il Green pass, da limitare invece ai soli vaccinati, guariti e coloro che si sono sottoposti al più sicuro test molecolare. La misura sembrerebbe tuttavia poco percorribile. Ogni settimana, comunque, l'Iss presenta un rapporto sull'efficacia dei vaccini e i dati consentono di aggiornare le indicazioni. Contro il green pass torna a tuonare Giorgia Meloni. "Il fatto che si continui a parlare di possibilità di zone rosse e di proroga dello Stato di emergenza è un po' incompatibile con il racconto che il governo ha fatto circa l'utilità dei provvedimenti che stanno portando avanti, a partire da come è stato usato in Italia il green pass" dice la leader di Fdi. Esprime invece ottimismo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. "C'è - dice - da essere fieri dell'Italia, anche se saliranno i contagi. Perché davanti a un virus così, anche solo rallentare la sua avanzata nel tempo è gran un successo". Avere oltre 46 milioni di persone vaccinate, secondo Sileri, "significa aver messo il Paese in sicurezza, perché, nonostante ciò che dicono i no vax, se sei vaccinato hai 10 volte in meno il rischio di andare in terapia intensiva e morire". Sul fronte parlamentare, intanto, c'è da registrate che il Governo è intenzionato a porre la fiducia la prossima settimana alla Camera sul decreto legge relativo al green pass. La fiducia, fanno sapere fonti parlamentari, verrebbe posta martedì' dopo il voto sulle pregiudiziali presentate dall'opposizione al testo. Il provvedimento, già approvato dal Senato, va convertito entro il 20 novembre.
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