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CORIO. Dietrofront, la scuola dei partigiani non sarà venduta

CORIO. Dietrofront, la scuola dei partigiani non sarà venduta

L'incontro avvenuto questa mattina

“L’edificio sarà tolto dall’elenco dei beni alienabili che la città metropolitana sta ereditando dalla provincia", dichiara il consigliere Mauro Carena durante l'incontro tenutosi questa mattina presso l'ecomuseo, ex scuola elementare di Cudine. Un passo indietro importante dopo le polemiche che nelle scorse settimane hanno infiammato le Valli di Lanzo. La notizia della messa in vendita della storica ex scuola costruita dove 27 partigiani furono trucidati durante la Guerra, aveva infatti suscitato un coro unanime di proteste. "La storia non si vende!" avevano scandito i cittadini di Corio, i rappresentanti dell'Anpi locale e persino il primo cittadino.   Nella riunione di stamattina, ecco arrivare il passo indietro da parte di Città Metropolitana. "Siamo un nuovo ente, quindi stiamo ereditando tutto ciò che era della provincia - ha spiegato Mauro Carena -. Riconosciamo però il valore storico di questo edificio, e provvederemo a toglierlo dall'elenco dei beni alienabili. Occasioni come questa possono essere una possibilità di rilancio per iniziative culturali legate alla resistenza" ha poi continuato il neo "assessore" dell'ente sovracomunale. Il quale, peraltro, ha promesso che parteciperà alla manifestazione che il 15 novembre prossimo ricorderà il genocidio in cui persero la vita i 27 partigiani cui è dedicata la struttura di Cudine.     Un grande sospiro di sollievo, insomma, La scuola, terminata nell'autunno del 1969 dal Comitato per le onoranze dei caduti della Liberazione delle Valli di Lanzo e Ceronda, situata proprio dove furono trucidati i 27 partigiani, è salva.        
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