Due anni fa, nella primavera del 2014, si erano presentati come se dovessero cambiare il mondo. Come se Colleretto Giacosa esigesse un colpo di spugna nella gestione della cosa pubblica. Qualche battaglia, a dire il vero, l’hanno anche portata avanti. Sul progetto del biodigestor e, per esempio, l’impianto per lo smaltimento dei rifiuti organici poi archiviato per sempre da Aeg, la cooperativa del gas eporediese, ma sul quale si consumò un’aspra polemica. In ambito urbanistico, battendo i pugni perché non volevano che nella commissione edilizia entrassero professionisti del paese. O, ancora, successivamente, aprendo la battaglia sulla tassazione ma con un tono che, man mano che il tempo è passato, si è via via sempre più affievolito… Il loro impegno, infatti, ha avuto vita breve: il candidato sindaco Mario Miranda e il consigliere Gianfranco Trucco si sono dimessi. Hanno rinunciato, entrambi, al loro incarico in minoranza. Senza dare spiegazioni. Nemmeno una parola. Hanno protocollato la rinuncia in municipio e hanno dato il loro addio al consiglio comunale. Arrivederci e chi si è visto si è visto. Un’uscita di scena in sordina che stride con il fragore con cui si erano presentati in campagna elettorale. Tant’è. Il sindaco Paola Gamba e la sua maggioranza ne hanno preso atto e martedì 12 luglio, convocata la seduta consiliare, hanno votato la surroga. Al posto di Miranda e Trucco entrano Ernesto Marco e Pier Paolo Ganio Vecchiolino. Il primo era già stato assessore di Marcello Pricco, ex primo cittadino, l’unico del trio ad essere rimasto seduto ai banchi dell’opposizione. Il secondo era già stato geometra presso il comune di Colleretto, poi aveva deciso di trasferirsi ed oggi lavora a Castellamonte. Da regolamento il consiglio ha dovuto provvedere anche alla nomina del nuovo componente dell’Unione dei Comuni della Pedanea. Ad occuparsene sarà Ganio Vecchiolino. La nomina è avvenuta a scrutinio segreto ma dopo aver sondato la preferenza del gruppo in modo da garantire il proseguimento dei lavori dell’ente sovracomunale. Un po’ deluso il sindaco. “E’ sempre poco piacevole - commenta Paola Gamba - che qualcuno che si candida afare il sindaco, a distanza di due anni, lasci. Credo che se una persona si candida dovrebbe avere delle motivazioni abbastanza forti e solide visto che il mandato dura cinque anni e, soprattutto di questi tempi, esige un grosso impegno. Sarebbe il caso quindi, a mio avviso, che chi si candida finisse il suo percorso. Mi dispiace anche che un altro candidato (il primo escluso, Sartoretto Verna) che era in lista non abbia accettato, passando la mano”.
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