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CIRIÈ. È morto a 35 anni sulla sua moto in Francia

CIRIÈ. È morto a 35 anni sulla sua moto in Francia

Mattia Aurigemma

CIRIÈ. Quella che doveva essere una gita in moto, un week-end di svago, si è trasformato in tragedia. Ancora adesso, a distanza di giorni, non è chiara la dinamica dell’incidente che ha spezzato la vita, sabato 21 agosto, a Mattia Aurigemma, 35enne di Cirié, operaio della Megadyne di Mathi, padre di una bambina di soli quattro anni. La tragedia è avvenuta in Francia, lungo i tornanti del Col de Larche. Aurigemma era assieme ad un amico quando, a 800 metri sopra Maison Méane, in un tratto di strada in curva, il 35enne è finito a terra dopo aver perso il controllo del mezzo: è morto sul colpo. L’amico, dopo aver sentito i tipici rumori di un incidente, è tornato indietro ma per Mattia non c’era già più nulla da fare. La dinamica è ora in fase di accertamento da parte della Gendarmeria francese. Anche il personale sanitario, intervenuto assieme alle forze di polizia, non ha potuto fare altro che accertarne il decesso. La notizia della sua morte ha fatto in poche ore il giro di Cirié, Mathi e di tutta la zona. Nota la sua passione per il calcio, essendo stato per anni calciatore dilettante, e per essere il figlio di Franco, storico mister della zona. Oltre alla figlioletta, lascia anche la fidanzata Antonietta. Tanti i messaggi di cordoglio sulla sua pagina: “E' tutto il giorno che ci penso e strapenso..la vita è proprio ingiusta...ma voglio ricordati nel migliore dei modi..quando eravamo giovincelli spensierati con le tue battute top dei top..quante volte ti ho fatto  arrabbiare...ma ti ho sempre voluto bene..forza Inter Sempre..Arrivederci Caro amico..ora sei  un angelo….t.v.b.”, scrive Valentina. La fidanzata Antonietta, oltre a dedicargli alcune canzoni di Lorenzo Jovanotti, ha postato sul suo profilo un passo della canzone “Eccoti” di Max Pezzali: “Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia. L’ultimo desiderio che la notte mi culla.  Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto. La storia più incredibile che conosco”.
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