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CIRIÈ. Pugliesi: “Il commercio è in buona salute”

Sono rimaste desolatamente vuote anche nell’anno appena concluso le vetrine dei negozi che hanno chiuso i battenti nel 2018 in via Vittorio Emanuele, cuore pulsante della città. Tuttavia nel 2019 il rapporto tra le aperture e le chiusure si è mantenuto positivo, seppure di poco: da 533 i negozi sono saliti a 535, secondo i Servizi alle Imprese del Comune che in questi giorni hanno reso noti i dati.  Gli esercizi pubblici sono diminuiti di una unità, da 107 a 106, mentre è rimasto invariato a 83 il numero delle attività di acconciatore ed estetista.

Numerosi i turnover soprattutto per bar e ristoranti, ben 15, mentre i negozi che hanno cambiato gestione sono 8 e 2 le attività nel settore estetico.

«I dati complessivi sul commercio ciriacese denotano un buono stato di salute del comparto - commenta l’assessore al Commercio Alessandro Pugliesi - nonostante l’incertezza economica e politica generali continuino a incidere sul contesto locale, la città ha saputo mantenere la sua vitalità e confermare il suo ruolo di volano per l’economia del circondario. Il settore è in forte evoluzione, sempre più complesso e articolato: il commercio online modifica in modo incisivo i comportamenti di acquisto, generando una concorrenza arginabile solo con l’accoglienza, la qualità e la professionalità che i commercianti ciriacesi sanno sicuramente offrire. Come Amministrazione comunale, abbiamo cercato di sostenere le attività con alcune agevolazioni fiscali, operative dal 2020, indirizzate in particolare alle attività del centro storico che presto saranno interessate dal progetto di riqualificazione. Si tratta di un piano completo che si svilupperà su tre anni e che cambierà totalmente l’aspetto e la fruibilità del nostro centro commerciale naturale, contribuendo a rendere la nostra città più bella e attraente: però, durante la sua attuazione, creerà inevitabilmente qualche disagio, sia agli operatori che ai cittadini, disagi che sicuramente cercheremo di ridurre al minimo. Al tempo stesso -conclude Pugliesi- continueremo a promuovere eventi e manifestazioni, sia per far conoscere e apprezzare la nostra bella città sia per sostenere il commercio di prossimità».

Bilancio tutto sommato positivo anche per le associazioni di categoria. «Mi sembra un segno non drammatico - dichiara il presidente Ascom Stefano Faletti - tenuto conto che c’è una crisi in tutto il comparto. Quello che sorgerà a Caselle ormai si sa che sarà un centro commerciale che sicuramente avrà un impatto sul territorio nel giro di una quindicina di chilometri, almeno all’inizio per la curiosità, ma i centri commerciali sono i più penalizzati dal commercio online. Noi non possiamo che arginare il fenomeno con un servizio di assistenza sia prima dell’acquisto che dopo».

«Nonostante la crisi a livello nazionale direi che i dati sono positivi - afferma Francesca Sarnataro, presidente della Confesercenti di zona - è significativo che non ci siano dei cali netti. Il centro si svuota perché i centri storici si stanno allargando nella prima cintura per questione di costi, ci dovrà essere una presa di coscienza da parte dei proprietari. A differenza di Lanzo che si è svuotato, Ciriè continua ad essere il cuore delle Valli e questo va sfruttato. Speriamo di vedere presto nuove aperture come ad esempio il Taurus, e, con la riqualificazione di via Vittorio Emanuele, la città sarà più bella e più appetibile».

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