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CIRIÈ. “Auspichiamo si sia trattato di una frase inopportuna causata dalla stanchezza”

CIRIÈ. “Auspichiamo si sia trattato di una frase inopportuna causata dalla stanchezza”

Gianluca Bruna è tra i responsabili del progetto Sprar

Le cooperative Dalla Stessa Parte e Stranaidea, che dal 2016 gestiscono a Ciriè il progetto SPRAR di accoglienza rifugiati e richiedenti asilo, in nome e per conto del Consorzio Socio Assistenziale di Ciriè, a fronte delle tematiche emerse in Commissione Consiliare, che ha visto anche lo “scivolone verbale” della consigliera Luisella Aghem, segnalano il loro apprezzamento per l’idea di utilizzo del Taurus come sede per attività di “formazione linguistica” per stranieri, in supporto ed in aggiunta ai locali dell’Istituto Troglia, spesso già saturati con le attività de “Il Portone del Canavese”, con cui peraltro le cooperative collaborano.

Tale uso - comunicano - affronterebbe uno dei problemi principali dell’integrazione, ovvero la conoscenza della lingua, condizione essenziale sia per l’inserimento lavorativo che per la conoscenza della cultura e delle regole della comunità locale”.

E per quanto riguarda le affermazioni della consigliera Aghem?

Le cooperative auspicano che si sia trattato di una frase inopportuna causata dalla stanchezza e dalla tensione della discussione serale - rispondono -. La cura per la pulizia e il decoro della città è un tema forte a cui spesso i giovani, ma purtroppo ormai non solo loro, in generale dedicano poca attenzione, dando per scontato che sia una “responsabilità pubblica”, e dunque non loro, ma di qualcun altro! I ragazzi dello SPRAR (che sono prima di tutto giovani, e poi anche stranieri!), a volte non fanno eccezione, nonostante le attenzioni al tema portate dai loro operatori, che li seguono nella cura delle loro abitazioni e dei locali che si trovano ad utilizzare. Quello che Dalla Stessa Parte e Stranaidea si sentono di garantire è l’impegno costante dell’organizzazione locale SPRAR al tema della “comunità locale”, che deve essere curata e manutenuta negli aspetti esteriori come in quelli relazionali: un rifiuto per terra, come una brutta parola pronunciata senza pensarci, imbruttiscono e deteriorano il clima della convivenza, rendendola più difficile e meno gratificante!

Che si sia neri, bianchi, gialli o rossi, “casa” è il luogo ove stanno il cuore e gli interessi delle persone, e perciò deve essere oggetto di tutte le attenzioni necessarie da parte di chi ci abita”.

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