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CIRIE. Don Genero, e quello scatto “rubato” da Zorzi

CIRIE. Don Genero, e quello scatto “rubato” da Zorzi

E’ uno scatto “rubato” a Don Giuseppe Genero dallo storico ciriacese Piervittorio Zorzi. Le spalle del parroco sono curve, il capo protetto dalla coppola è piegato, la mano destra stringe l’impugnatura del bastone da passeggio che tocca terra a scrutare il cammino. Si sta avviando verso la chiesa di  San Giuseppe, la sua grande casa: quella che condivide con la comunità ciriacese e  con chi nella canonica ha cura della sua stanchezza . Casa lo è stata  dal 25 febbraio 1962  quando fece il suo ingresso parrocchiale a San Martino per diventarne la guida spirituale.

Aveva 36 anni, alcune esperienze pastorali e un paio da sacerdote: a Volpiano dal ’52 al ’56 e a Torino a Santa Rita dal ’52 al ’62. A Ciriè quello del don è stato  un lungo ministero: dal ’62 all’86 come “ultimo priore” di San Martino, dal decreto arcivescovile del 16 luglio 1986 che istituirà un unico ente territoriale ecclesiastico ad alcuni anni, fa il co-parroco della Parrocchia Santi Giovanni Battista e Martino. 

Un lungo apostolato di oltre un cinquantennio il suo, e tra i più proficui  nella città dei D’Oria, vissuto tra le persone nella spiritualità ma anche  nella concretezza: alpinista, fotografo, educatore, presenza per i bisognosi, amico per i suoi simili. Figlio devoto, fratello leale e congiunto onesto per la famiglia. 

Il suo  servizio alla comunità ecclesiale ed i lungimiranti progetti hanno prodotto risultati evidenti: l’ampliamento dell’Oratorio San Giuseppe ha reso  fruibili i  nuovi spazi alle  attività parrocchiali, alla catechesi e garantito residenza stabile alla  mensa della Caritas e  al “Presepe sotto la neve” della onlus Gruppo Presepe San Giuseppe. Il Centro Religioso di Ricardesco è tuttora un’ opera di grande efficacia aggregativa  per gli abitanti della zona.

Il suo informare in materia di fede,  la sua vocazione per la storia e l’arte “a lei pensava come ad una forma di linguaggio di Dio nel nostro tempo” hanno lasciato ai ciriacesi  l’impronta  indelebile della sua cura ed attenzione del patrimonio ecclesiastico e l’affido di  tre pubblicazioni: la prima nel 1982  per ricordare il 350° anniversario della costruzione della chiesa di San Giuseppe.

Nell’89 “San Martino di Ciriè- La Chiesa, la Parrocchia, il Santo e nel 2008 “San Martino di Ciriè- la chiesa millenaria, la parrocchia e il santo” che Don Giuseppe Genero ha scritto  con Elena Ala.

Nelle ultime messe celebrate, l’energia e la determinazione antiche. A tratti ma solo a tratti, quel silenzio che stupiva e preoccupava”.

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