AGGIORNAMENTI
Cerca
25 Ottobre 2017 - 08:47
Hanno deciso di non andare a scuola per due giorni interi. Nessun “taglio” per stare a casa, fare un giro in centro o per andare a giocare a calcio o a qualche altro sport.
Martedì e mercoledì mattina, i mille studenti dell’istituto tecnico commerciale “Tommaso D’Oria” di Ciriè hanno deciso di protestare contro le tre circolari firmate nei giorni scorsi dalla dirigente scolastica Angela Maglio che, di fatto, mutano completamente il modo di “vivere” gli intervalli.
Nei tre provvedimenti, infatti, la direzione scolastica vieta il permesso di uscire durante l’intervallo nel cortile o nei corridoi ma anche quello di recarsi ai bar della scuola. E, non ultimo, il numero di persone che possono recarsi contemporaneamente ai servizi igienici.
Insomma, delle regole ferree che non si vedevano a scuola da almeno una ventina d’anni abbondanti. Da quando ogni pretesto era buono per occupare una scuola o indire uno sciopero e perdere qualche ora di lezione.
Ma cosa recitano nello specifico le tre circolari? Andiamo con ordine e partiamo dalla prima, ovvero quella del “divieto di frequentare gli spazi esterni e di pertinenza dell’istituto scolastico durante le attività didattiche”, come si legge nella stessa circolare, dove la dirigente Maglio precisa come il provvedimento sia dovuto all’impossibilità di attuare misure a tutela della sicurezza ed incolumità degli alunni, con l’inosservanza che costituirà oggetto di provvedimento disciplinare.
E poi c’è quella relativa alle così dette “pause merenda”, che la dirigente ha deciso di istituire tra le 9.50 e le 10 e tra le 11.50 e le 12 nei giorni di lunedì, martedì e giovedì, mentre il mercoledì e venerdì saranno tra le 9,40 e le 9,50 e la seconda tra le 12,20 e le 12,30. Specificando inoltre come siano “parte integrante dell’attività didattica” e debbano “svolgersi alla presenza del docente nella cui ora sono previste. Durante le pause merenda gli alunni devono restare nelle rispettive classi sotto la vigilanza del docente dell’ora di lezione. Il docente potrà consentire l’uscita dall’aula e non dall’edificio scolastico di massimo tre allievi per volta. E’ consentito consumare “la merenda” in classe avendo cura di riporre i rifiuti nell’apposito cestino”. E anche qui sono previste sanzioni per il mancato rispetto, persino per docenti e personale Ata.
Infine quella per il bar, strettamente correlata alla seconda. “Per garantire agli studenti la fruizione del servizio bar, e allo stesso tempo evitare pericolosi affollamenti nel locale adibito a tale servizio”, la Maglio ha deciso di obbligare gli studenti di ogni classe a predisporre “due liste richieste consumazioni” che saranno consegnate al bar da un allievo “entro le 8.30, con ritiro tra le 9.30 e le 9.40” e una seconda “entro le 11, con ritiro tra le 11.30 e le 11.40”. Di qui, la protesta.
Al termine della seconda girornata senza lezione, gli studenti sono rientrati in classe. La dirigente, durante l’incontro, si è detta disponibile a trovare una soluzione per garantire ai giovani di uscire nei corridoi nell’internvallo.
“Non capisco tutto questo rumore, sono sempre stata disponibile con i ragazzi - spiega Maglio -. Cercheremo di trovare una soluzione, abbiamo bisogno di un attimo di tempo per capire come riuscire a garantire la sicurezza e l’incolumità dei nostri studenti, che è la cosa più importante”.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.