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28 Marzo 2017 - 11:43
Succede che una mattina ti svegli, ti guardi allo specchio e ti fai una domanda: “Ma io che ci faccio qui?”.
Poi provi a darti una risposta…
Qualche alba fa dev’essere successo a Luca Capasso, consigliere del Partito Democratico e candidato sindaco alle ultime elezioni.
“Sto valutando di lasciare il Pd” dice sospirando a bassa voce, a malincuore. Un mezzo infarto e ci mancherebbe altro: ti candidi a sindaco e otto mesi dopo le elezioni non sai più da che parte stare. Certo che dev’essere un trauma bello e buono per chi il Pd l’ha visto nascere, crescere, correre ed evolversi giorno dopo giorno. Un rapporto di quelli da “odi et amo”, da un lato la gioia di cominciare un percorso che arriva dall’Ulivo e che l’ha portato a fare l’assessore, dall’altro la bruciante Caporetto della sconfitta alle ultime elezioni. Un po’ di tutto nel cammino di Capasso, insomma, fino all’insicurezza delle ultimissime ore.
“Sto valutando di lasciare il Pd - ripete con tono di voce ancor più basso - ma senza sbattere la porta, in punta di piedi”.
Perché quel che sta succedendo al partito, non di certo qui a Ciriè ma a livello nazionale, lo sta lasciando con l’amaro in bocca ogni giorno di più.
“Non mi è piaciuta la conduzione politica dal momento del referendum fino al congresso - spiega -. Non c’è stata una vera e propria discussione, diventerà la solita spartizione di chi sta dove in base ai gruppi di sempre. Avevo aderito al Pd forte del lavoro che c’è stato dietro, quello di Prodi e dell’Ulivo, invece oggi non mi ci riconosco quasi più”.
Insomma ci sarà da pensarci su ma le certezze di prima vacillano. Se ce n’è una è che Capasso non abbandonerà in ogni caso i colleghi consiglieri di Ciriè, quelli con cui negli ultimi 15 anni ha impostato un percorso ben definito.
“Ci sono rapporti che vanno al di là dell’appartenenza ad un partito - sottolinea -. Dovessi lasciare il Pd rimarrei comunque consigliere, non come capogruppo ma sempre in questa coalizione”.
Il mal di pancia è così forte che Capasso non sa neanche se andrà a votare al congresso per l’elezione del segretario nazionale...
In ogni caso, per evitare le malelingue, preferisce mettere subito le mani avanti. “Non c’è nessun avvicinamento al movimento Democratici e Progressisti - conclude -. Certe nostalgie non mi appartengono”.
manuel.giacometto@gmail.com
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