Quali sono i motivi che hanno portato le tre scuole superiori di Ciriè, Lanzo e Venaria a posizionarsi al vertice della classifica stilata da eduscopio.it? Ce lo spiegano i dirigenti stessi. Loro, che sono i più orgogliosi del risultato ottenuto (e sarebbe strano il contrario). I tre istituti, infatti, rispetto allo scorso anno hanno migliorato o confermato le posizioni in graduatoria. “Se è vero che tre indizi fanno una prova - sorride il dirigente scolastico del Fermi-Galilei, Giuseppe Volpe - allora è vero che il nostro sistema scolastico regge”. E regge soprattutto in provincia. Già, perché le nostre scuole spiccano il volo rispetto a quelle di Torino, che non riescono a tenere il passo. Può darsi che la maggior tranquillità dia la possibilità a dirigenti scolastici e professori di concentrarsi pienamente sul percorso formativo dei propri studenti? Non c’è, sennò, altra spiegazione. Mentre per quel che riguarda i confronti particolari tra scuola e scuola, sicuramente fa da spartiacque la qualità del corpo docenti. La classifica, insomma, premia chi non pensa solo alla classica “lezione frontale”, ma chi si impegna per portare avanti forme didattiche innovative, più coinvolgenti. “Siamo orgogliosi - aggiunge Volpe - ma vogliamo fare di più, ogni cosa è migliorabile e questo è solo un punto di partenza, non è un punto di arrivo. C’è tanta strada da fare, raggiungere l’apice è difficile ma non impossibile”. Così come domina le classifiche il Fermi-Galilei, domina pure l’Albert di Lanzo. Secondo il vice preside, Mauro Masera, “questo buon risultato è motivato dal fatto che negli indirizzi liceali già da anni abbiamo avviato progetti di alternanza scuola-lavoro, da prima che diventasse obbligo di legge”. Infatti nell’istituto Lanzese gli studenti cominciano ad entrare in contatto prestissimo con il mondo del lavoro di cui prima o poi dovranno, si spera, far parte. Gli alunni dell’indirizzo di scienze umane, ad esempio, portano avanti diversi progetti di collaborazione con l’Asl, le scuole, le cooperative sociali e le aziende. Abbandonano periodicamente penne e matite per mettersi a guardare sul campo la realtà lavorativa di tutti i giorni. “I nostri ragazzi - spiega Masera - fanno stage fuori dalle scuole, credo siano più motivati allo studio perché vedono applicate le cose che per il momento possono solo studiare sui libri”. Per il vice preside, vale il principio che “i ragazzi non devono solo sapere, ma anche saper fare”. Il dirigente scolastico di Venaria, Vincenzo Salcone, è più prudente. Forse perché l’istituto, rispetto agli altri due, è posizionato leggermente più in basso. Secondo lui, quello di cui non tiene conto la classifica e che fa realmente la differenza, è il “clima” che si respira a scuola. Come dire, come sono accolti gli studenti e come si rapportano con loro i professori. “Ritengo - spiega - sia molto importante lavorare sull’inclusione e sul dare la possibilità agli studenti in difficoltà di migliorarsi. Non è una critica, ma è sicuramente facile andare bene quando gli studenti sono bravi e difficile invece far sì che i ragazzi meno dotati e svantaggiati possano utilizzare la scuola come ascensore sociale per migliorare la propria situazione. I ragazzi da noi vengono a scuola volentieri, preferisco vedere questo piuttosto che un ragazzo preparatissimo e bravissimo che però va a scuola controvoglia e a fine anno ha un esaurimento nervoso”.Salcone si dice comunque soddisfatto del risultato. “Siamo contenti - conclude - continueremo a lavorare per migliorare ancora il percorso di apprendimento per gli studenti”.
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