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16 Gennaio 2017 - 18:40
Cinema
Seeyousound, unico festival italiano di cinema e musica, pensato per raccontare gli infiniti rapporti tra queste due arti, alla sua terza edizione, passa da 4 a 9 giorni, dal 27 gennaio al 4 febbraio e continua ad aumentare sezioni ed eventi. La rassegna, che si tiene al Cinema Massimo, dove vengono presentati film proposti da Seeyousound durante tutto l'anno, è stata presentata dal direttore Maurizio Pisani al Museo del Cinema. Donata Pesenti, vicedirettore del Museo, ha sottolineato come il festival sia tra gli eventi culturali più innovativi e importanti nel mondo del cinema torinese e nazionale.
Il festival, oltre al concorso in 3 categorie (lungometraggi, cortometraggi e videoclip) presenta anteprime di film molto significativi come 'Born to be blue' di Robert Budreau su Chet Baker, 'Piano' della lituana Vita Maria Drygas sulla guerra civile ucraina. Molti i concerti e gli eventi in diversi luoghi cittadini dove si fa musica sparsi e al Conservatorio. Tra i giurati anche Giovanni Veronesi.
I film fuori concorso sono divisi in due sezioni: 'Into the groove', mirata a raccontare come la musica, anche nella sua vocazione più libertaria e politica possa cambiare la vita delle persone, e 'Trans-Global Express' dedicato, invece, a raccontare le sfide delle nuova musica figlia della globalizzazione attraverso le produzioni di nuovi filoni musicali profondamente legati ai territorio e nello stesso tempo aperti a tutte le contaminazioni.
Della prima, fanno parte, per esempio, 'Stronger than bullers' del californiano Matthew Milan, su un gruppo di soldati musicisti durante la caduta di Mu'ammar Gheddafi, 'Liberation Day' sulle vicende della band slovena dei Laibach, la prima rockband della storia ad esibirsi in Corea del Nord, sfidando la censura di regime. Appartiene invece alla seconda sezione 'Fonko', prodotto da tre autori svedesi interessati le nuove tendenze musicali made in Africa, paese dove la musica sta avendo sempre di più un valore sociale, politico e di sviluppo'.
Insomma Seeyousoun è un festival frutto di una lunga e capillare ricerca culturale in un campo nuovo, il rapporto tra cinema, musica e società globalizzata. Di valore anche per la sua capacità di autoprodursi con un budget di 'soli' 230.000 euro in buona parte provenienti dal crowdfunfing e da sponsor privati, tra cui la Fondazione Crt.
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