Curiosa installazione nel Museo di Maglione realizzata con mezzi agricoli dismessi. Sullo sfondo alcuni murales. (foto Pasquale Vigilante)
Se passate a Maglione, uno splendido borgo artistico in provincia di Vercelli, la prima cosa che vi salta all'occhio è la varietà di sculture, graffiti, murales e installazioni che alimentano di particolare fascino le vie e le piazze del luogo. Vi viene così da dire "Sembra quasi di essere in un Museo all'Aria Aperta"!!! Non siete lontani dalla verità, vi trovate sul serio in un Museo all'Aria Aperta, per la precisione siete nel Museo d'Arte Contemporanea di Maurizio Corgnati. Ma chi è questo personaggio che porta uno dei cognomi più popolari del paese? Maurizio Corgnati, scomparso nel 1992, è più celebre, purtroppo, per essere stato il marito e scopritore della cantante Milva piuttosto che per le sue alte doti culturali per il quale dovrebbe essere più ricordato.
Uno dei nostri fotografi ufficiali, Pasquale Vigilante, davanti alla tomba di Maurizio Corgnati (in alto a destra). (foto di Davide Lingua)
Ex partigiano, nasce nel mondo dello spettacolo inizialmente come giornalista e scrittore per poi approdare al suo grande amore, il Cinema, e finire per essere apprezzato regista televisivo. All'inizio degli anni '50 scrive due storie hitchcockiane che riesce a portare sullo schermo: LE DUE VERITA' (1953), insieme al regista Antonio Leonviola, e OPINIONE PUBBLICA (1954), la cui regia la firma da solo. Particolari evidenti in queste storie sono un'ossessione della verità che non è mai quella che si vede subito ma vi è nascosto un qualcosa che all'inizio era dato da un piccolo particolare che poteva sembrare insignificante ma che poi si rivelerà importantissimo per le indagini. Vi ricorda qualcosa? Forse il particolare che ossessiona i protagonisti dei primi film di Dario Argento? Eh sì, il buon Maurizio innovatore aveva inventato un tipo di sceneggiatura che piaceva anche ad Hitchcock, Mario Bava ne avrebbe impostato la fotografia e Dario Argento avrebbe messo assieme le due cose.
Curioso murales a striscia cinematografica nel Museo di Maglione. (foto di Pasquale Vigilante)
Nei decenni successivi Maurizio Corgnati si dedica alla televisione, negli anni '60 conosce e sposa Milva, dal quale divorzia qualche anno dopo per poi risposarsi negli anni '70 con Letizia di Maio. Eccentrico e geniale (nel parco della sua bellissima villa aveva una tigre vera addomesticata), frequenta l'ambiente intellettuale torinese (è amico degli scrittori Italo Calvino, Fruttero & Lucentini, Gazzelloni, e di pittori come Emilio Tadini, Mario Chessa e Francesco Tabusso, etc...), porta cultura nella zona (il figlio di una governante di Casa Corgnati, Christian Facchin, nonchè nipote di un'attrice di RISO AMARO e di una di GUERRA E PACE, è adesso attore e assistente tecnico in varie produzioni cinematografiche indipendenti) e, con i suoi amici artisti ed intellettuali, nel 1985 ha l'idea di trasformare Maglione in un Museo D'Arte Contemporanea (la prima figlia, Martina Corgnati, avuta da Milva, è intanto diventata affermata Critica D'Arte). L'obiettivo iniziale era quasi un gioco, i partecipanti si sarebbero riuniti il 22 settembre degli anni successivi per creare opere d'arte nei giorni adiacenti. Nel 1992, alla data di morte del Maestro Maurizio, si contano ben 105 opere d'arte. Negli anni seguenti la sua scomparsa molti altri grandi artisti vogliono regalare a Maglione la propria impronta artistica. Nel 1996 giunge lì addirittura uno dei più grandi scultori internazionali, Giò Pomodoro (che col fratello Arnaldo ha donato arte anche nel Cinema, ricordiamo il capolavoro assoluto, tanto per rimanere sul già citato genere thriller, SOTTO IL VESTITO NIENTE, 1985, di Carlo Vanzina), che firma la curiosa "Spirale 80".
Il nostro collaboratore Davide Lingua di fianco alla celebre "Spirale 80" di Giò Pomodoro (foto Pasquale Vigilante).
Questo per ricordare quale può essere a volte l'utilizzo serio e utile dell'Arte, riqualificare territori in crisi o far conoscere piccoli borghi all'attenzione internazionale. Lo stesso scopo che abbiamo noi del Dizionario del Turismo Cinematografico, il quale, ad un grande artista ed intellettuale come Maurizio Corgnati, ci sentiremo sempre debitori!!!
I nostri tecnici scherzano sull'opera dell'aereo precipitato. Davide Lingua, steso a terra, interpreta una vittima di incidente aereo e Pasquale Vigilante fotografa.